Il Comune di Atena Lucana dovrà pagare 840mila euro al Ministero delle Finanze per il risarcimento danni ed il mancato pagamento delle indennità di occupazione d’urgenza di due aree dell’ex Demanio Ferrovie.
La Corte di Cassazione ha depositato la sentenza con cui ha respinto il ricorso del Comune dichiarandolo inammissibile ed ha inoltre condannato l’ente al pagamento della somma di quattromila Euro per le spese processuali.
La vicenda che potrebbe costare particolarmente cara al piccolo comune del Vallo di Diano inizia ben 35 anni fa.
Si tratta infatti delle aree occupate con un decreto sindacale del 19 giugno 1981 per la realizzazione di alloggi prefabbricati per la popolazione rimasta senza tetto a seguito del sisma del 23 novembre 1980. La vicenda giudiziaria inizia nel 1991.
Il primo grado di giudizio si conclude nel 2004 ed il Comune viene condannato ad un risarcimento del danno pari 542mila euro. Per il Comune va male anche il processo in appello dove viene nuovamente condannato e questa volta la somma da pagare sale a 840mila euro.
La parola fine sulla vicenda viene scritta dalla Cassazione che dichiara inammissibile il ricorso.
“E’ una situazione paradossale – ha dichiarato il primo cittadino Pasquale Iuzzolino – perchè l’Agenzia del Demanio ha espresso il proprio parere favorevole al trasferimento non oneroso delle due aree”.
“A questo punto ricorreremo alla Corte di Giustizia Europea per far valere i nostri diritti – ha concluso – perchè è assurdo che un piccolo comune debba pagare una cifra del genere senza avere alcuna colpa”.
– Erminio Cioffi –
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oppi la miseria che cignata!