Sono cacciatori di aerei caduti durante la Seconda Guerra Mondiale nel territorio salernitano e oggi portano avanti un lavoro certosino attraverso l’Associazione “Salerno 1943”. Sono un gruppo di amici con una comune passione per la ricerca che li ha fatti arrivare anche nel territorio cilentano e valdianese.
Dal 2007 Matteo Pierro, Pierpaolo Irpino e Luigi Fortunato portano avanti un progetto di ricostruzione delle storie dei piloti e dei velivoli abbattuti durante uno dei più sanguinosi conflitti partendo dal ritrovamento di bossoli, di numeri di matricola e di frammenti vari riconducibili ad aerei da guerra. Sono amici che 9 anni fa hanno trasformato la loro comune passione per la storia locale in una nuova avventura che ora li vede nel Cilento, a Rofrano, sulle tracce di che 2 dei 36 abbattimenti finora identificati dall’Associazione Salerno 1943.
“Nel comune di Rofrano stiamo ancora muovendo i primi passi – racconta Matteo – abbiamo interpellato persone del posto ma, come potrà capire, i ricordi sono molto sfocati e distorti dal tempo trascorso e sarà necessario legare questi racconti a delle ricerche negli archivi dell’Aeronautica e passerà del tempo”.
Conoscono già bene i dettagli e le storie connesse alle vicende dei primi 25 aerei riportati in un libro pubblicato nel 2013 che ricostruisce le storie di abbattimenti anche ad Auletta, Postiglione e Rivello. “Al momento altre ricerche d’archivio sono in corso per i crash-site identificati a Castelcivita, Montesano sulla Marcellana, Caggiano, Sessa Cilento”, ci spiega ancora Matteo Pierro che ipotizza numerosi altri abbattimenti nel Cilento e Vallo di Diano di cui però ancora non sono state fatte verifiche sul campo non avendo trovato persone che conoscono con precisione i luoghi.
Il loro impegno li ha portati a dare un epilogo ai tanti punti interrogativi della seconda guerra mondiale. Qualche volta sono riusciti a dare anche una degna sepoltura agli “scomparsi” e a rievocare gesta eroiche rimaste silenti per oltre mezzo secolo.
“Una delle storie che abbiamo ricostruito è stata usata per la realizzazione di un docu-corto che presenteremo sabato 20 febbraio all’archivio di Stato” conclude fiero Matteo pronto a ricominciare una nuova partita di caccia non appena riceverà altre segnalazioni.
– Tania Tamburro –