E’ stato approvato oggi pomeriggio, nel corso del Consiglio regionale della Campania, il Collegato alla Legge di Stabilità che contiene novità importanti tra cui il provvedimento “Misure in materia di tutela delle risorse idriche regionali” che vieta la prospezione, la ricerca, l’estrazione e lo stoccaggio di idrocarburi liquidi e gassosi e la realizzazione delle relative infrastrutture tecnologiche nelle aree del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale.
Il maxiemendamento al Collegato 2017 proposto dal governatore Vincenzo De Luca e approvato nella seduta pomeridiana di Consiglio recepisce al comma 30 quanto approvato dalla Commissione Ambiente impedendo, così, qualsiasi forma di attività petrolifera che possa arrecare pregiudizio alle falde acquifere sia superficiali che sotterranee facenti parte del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale.
Una risposta decisa che va nel verso della prioritaria tutela dell’acqua come bene comune ma soprattutto dei territori vessati dalle richieste di ricerca e prospezione di idrocarburi, come il Vallo di Diano, su cui pende da tempo l’istanza “Monte Cavallo” della Shell.
Il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale copre una superficie di circa 68.200 kmq ed interessa 7 regioni, tra cui Campania e Basilicata, 25 province, 7 Autorità di Bacino e 6 Competent Authority per 17 Bacini idrografici.
Stop alle trivellazioni, dunque, laddove c’è una sostanziale ricchezza d’acqua da tutelare. Questo in sintesi il senso del provvedimento contenuto nel maxiemendamento collegato alla Legge di Stabilità approvato dal Consiglio regionale campano.
– Chiara Di Miele –
Dire no alle trivellazioni dove ci sono falde acquifere è come scoprire l’acqua calda.