Da stamattina sono iniziate le operazioni di recupero dei tre sub che hanno perso la vita a Palinuro a seguito di un’immersione venerdì mattina.
Il corpo del primo sub è stato riportato in superficie poco prima delle 11.00 di questa mattina, si tratta di Mauro Cammardella. Un paio d’ore dopo è stato recuperato anche Mauro Tancredi.
Sono due dei tre sub scomparsi venerdì a seguito di un’immersione didattica nelle acque di Cala Fetente.
Le operazioni di recupero sono iniziate alle 7.30 coordinate dalla Capitaneria di Porto diretta dal tenente di vascello, Andrea Palma. Momenti di panico nel pomeriggio di oggi anche per un sommozzatore della sezione di Roma dei Vigili del Fuoco che si è sentito male. Colpito da un’embolia dovuta alla decompressione, è stato trasportato presso l’ospedale San Leonardo di Salerno in una camera iperbarica. Il giovane speleosub ha accusato un malore appena rientrato al porto di Palinuro, dopo aver recuperato il corpo di Mauro Tancredi.
Il recupero del corpo del terzo sub Silvio Anzola che ha perso la vita insieme a Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, nella Grotta della Scaletta a Palinuro, è stato sospeso al tramonto.
Ieri i due corpi di Mauro Tancredi e Silvio Anzola, erano stati visti ad una profondità di 45-50 metri nella Grotta della Scaletta in un luogo impervio che ha reso le operazioni di recupero complesse a causa del fondale melmoso.
I familiari e gli amici delle vittime sono sul molo del porto di Palinuro, dove hanno anche passato la notte. Al porto ci sono ambulanze e unità di supporto psicologico della Protezione civile.
Sul posto anche il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo, il medico legale Adamo Maiese per effettuare un primo esame esterno dei cadaveri e il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Emanuele Franculli.
-Tania Tamburro-
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Conosco bene quella zona d’immersioni per averla praticata da sommozzatore.
Caverne stupende dalle quali dipartono diversi cunicoli, alcuni segnalati come pericolosissimi.
Durante l’immersione “didattica a parete” soprattutto se è profonda come quella fatta a Palinuro e ovviamente guidata da un istruttore, nessun partecipante deve permettersi di cambiare percorso da come stabilito nel breefing prima di effettuarla.
Oltretutto infilarsi in un cunicolo sommerso largo 80 centimetri in qualche tratto, indossando l’ingombrante attrezzatura da sub, è da stolti, per non dir di peggio.
Comunque ognuno è padrone di scegliersi la fine che vuol fare.
Ciò che invece dovrebbe essere vietato, è ordinare ad un Vigile del Fuoco o comunque ad un soccorritore, di infilarsi a sua volta in un cunicolo per recuperare un subacqueo che si considera ormai un cadavere.
Rischiare la vita per una persona in difficoltà e in procinto di perdere la vita è invece un dovere sacrosanto. Ma per un morto, scusate, lasciamolo riposare li.
Che io sappia, in quei cunicoli di Capo Palinuro ne sono già morti 9 sub nel corso di questi anni e credo di ricordarmi anche un recuperatore dei Vigili del Fuoco.
Quest’anno un’embolia ne ha colpito un altro!
Piuttosto le Autorità dovrebbero ordinare di ostruire definitivamente le entrate dei cunicoli considerati pericolosi.