E’ ritenuto altamente pericoloso per sé e per gli altri Giuseppe D’Auria, il padre della piccola Elena che a soli due anni è stata lanciata dalla finestra di casa a Fisciano facendo un volo dal terzo piano e salvandosi in maniera quasi miracolosa. Questo quanto stabilito dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Daniela De Nicola, che descrive la situazione dell’uomo da cui emerge una pericolosità sociale importante.
E’ accusato di tentato omicidio e quindi non può essere prevista una restrizione più lieve come hanno richiesto i suoi avvocati, Tommaso Amabile e Silverio Sica, presentando un’istanza per portarlo presso una struttura specializzata per la cura dei problemi psichici o ai domiciliari nell’abitazione del padre. Ma la consulenza effettuata dai medici dell’Asl nel Carcere di Bellizzi Irpino ha accertato la compatibilità di D’Auria con la detenzione carceraria.
“Non sa contenere i propri impulsi“, così viene motivata dal gip la necessità dell’arresto in carcere. “L’indagato – scrive il giudice – riferisce di sentire delle voci che lo inducono a commettere determinati gesti“.
Il drammatico gesto è stato compiuto intorno alle 9 di domenica. E’ stato un vicino di casa a fornire ai Carabinieri le immagini del suo sistema di videosorveglianza rivolto verso il cortile dove è precipitata Elena. Nei video si sentono le urla e si vede la madre della piccola che viene allontanata dal punto in cui è caduta la bambina. Poi la donna urla al marito che sta tentando di lanciarsi “Pino, che hai fatto?“.
L’uomo ha poi confessato il suo gesto ai militari che lo hanno trovato in casa e in stato confusionale. “È come se il cervello mi dicesse di fare determinate cose – ha raccontato -. Ho sempre le stesse parole, devo salvare il mondo. Mentre stavo con mia moglie mi ha detto di buttare la bimba giù, di buttare nel bagno la bimba giù. Io seguivo quello che mi diceva la voce, ho preso la bambina e ho buttato la bambina giù e dopo mi volevo buttare giù io” si legge nell’ordinanza del gip.
I legali intanto hanno chiesto una consulenza psichiatrica sull’uomo che è stata affidata al professore Antonello Zarrillo, ex responsabile del Centro d’Igiene mentale di Salerno.
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