JESSICA: “Le donne hanno una grande forza che però spesso diventa anche fragilità. A chi intraprende la carriera da imprenditrice consiglio di accettare le fragilità, non sentirsi fallita se un giorno pensa di non essere all’altezza e di sorridere quando arrivano le vittorie. Infine consiglio di non improvvisare ma studiare e conoscere il settore prima di ‘tuffarsi’ perché ogni cosa va affrontata con umiltà e conoscenza”.
MICHELA RUSSO: “Mi sentirei di consigliare non ad una ragazza, ma ai giovani che vogliono intraprendere un percorso imprenditoriale, di non scoraggiarsi alle prime difficoltà che possano presentarsi, ma di prepararsi ed impegnarsi ad affrontare il percorso scelto, perseguendo i loro obiettivi step by step, come tutti gli imprenditori del resto hanno fatto, comprese le generazioni passate. Per concludere, non credo sia tanto diverso fondamentalmente fare impresa per una ragazza rispetto ad un ragazzo, se non per la difficoltà di far conciliare un’eventuale gestione familiare. Ma garantisco che anche in questo caso la nostra organizzazione ‘al femminile’ fa la differenza”.
ROSARIA: “Una ragazza deve scegliere qual è il proprio settore preferito, deve essere la sua passione perché già è difficile fare qualcosa ma farlo senza passione lo sarebbe ancora di più. Inoltre deve essere tutto pianificato cioè non ‘lanciarsi’ e fare le cose senza pensare e senza un obiettivo, perché così è facile cadere. Bisogna informarsi, sapere tutto quello che può aiutare, in tutti i campi, digitali ed economici, formarsi sempre, gestire tempo e stress ed infine circondarsi delle persone giuste”.
CONCETTA: “Bisogna riflettere su un dato: l’impresa che nasce da un’intuizione, da un’idea, è un’immaginazione. Quante imprese con business plan perfetto non funzionano e quante con un’anima arrivano al top? Credete nelle vostre intuizioni, perseguitele con rigore e tanto studio e ricordatevi: non esistono orari se ti piace quello che fai”.
ANNACHIARA: “A tutte le ragazze in generale, a coloro che vogliono o non vogliono fare impresa o che vogliono semplicemente affacciarsi al mondo del lavoro, mi sento di dire che sarà sicuramente un cammino pieno di sacrifici, fatto di alcune notti insonni o di sveglie troppo presto però al contempo tornare a casa la sera più o meno stanche, ma piene di soddisfazione, ripaga di tutto ciò”.
MICHELA IMPARATO: “Ad oggi non posso dire che sia molto facile fare impresa ma come ho sempre detto, ci vuole determinazione e convinzione di quello che si fa. Non bisogna mai arrendersi anche se a volte non va come vorremmo. Bisogna porsi sempre degli obiettivi e cercare di raggiungerli”.
ERIKA: “Ricoprire un ruolo del genere alla mia età sicuramente vuol dire avere tanta pressione, perché le persone possono tendere a darti quasi per ‘scontata’ vista l’inesperienza che può portare la giovane età, per cui ogni mattina so che devo dimostrare tanto ai miei collaboratori ma nello stesso tempo anche a me stessa. Per dare un giusto consiglio non esiste una formula esatta, credo che l’elemento principale sia la perseveranza. Solo l’impegno e la predisposizione al sacrificio, possono portarti ad un risultato che chiariamo non deve essere un traguardo. Molto spesso, anche io in primis, ci facciamo scoraggiare dalle difficoltà ma sono proprio le difficoltà e la capacità di superarle a raggiungere parte del successo. Quindi mi sento di dire di prendere innanzitutto consapevolezza di sé stesse e successivamente di mettere in campo tutte le qualità che ognuna di noi sa di avere, sfruttare i nostri pregi ma anche i nostri difetti, operando sempre con un pensiero fisso: come raggiungere il proprio obiettivo”.
EMILIA: “Di non sottovalutare la complessità di tale missione, poiché richiede responsabilità, fiducia nei propri collaboratori e una grande dose di umiltà, quella che ti porta a voler approfondire costantemente e a non dare nulla per scontato, che ti porta a metterti in discussione e a sentire il desiderio di migliorare costantemente ed accogliere sempre nuove sfide”.
MICAELA: “Di credere nel futuro e nelle proprie capacità, di osare e non lasciare sminuire la propria figura”.