E’ duro il botta e risposta di queste ore tra il sindaco di Pollica Stefano Pisani e Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore Angelo e presidente della Fondazione a lui intitolata. Dopo un attacco da parte di Vassallo al primo cittadino cilentano non si è fatta attendere la lettera aperta di quest’ultimo che replica alle accuse lanciategli dal concittadino.
“In questi giorni sto notando con un certo stupore la sua ostinazione nel rendermi oggetto di offese gratuite in diversi suoi post – scrive Pisani -. Pur ammirando molto, ratione aetatis, la sua straordinaria e innata inclinazione social, sono costretto a puntualizzare alcune sue inesattezze, confidando di fare anche a lei cosa gradita perché, come disse qualcuno infinitamente più saggio di noi, ‘la Verità vi renderà liberi. Lei sostiene che l’Amministrazione comunale non si sarebbe presa cura del carrubo piantato in memoria di Angelo, causandone il deterioramento per la mancanza d’acqua. La voglio rassicurare: l’arbusto sta benissimo. Attraverso una banale potatura sono stati rimossi tutti i rami bruciati dalle raffiche di maestrale“.
Vassallo ha anche ritenuto che l’Amministrazione Pisani avesse rimosso arbitrariamente l’installazione “La grande onda”, realizzata in memoria del Sindaco Pescatore. “La decisione, disposta nell’ambito dei lavori di riqualificazione del porto, è stata preventivamente comunicata alla Fondazione, che l’ha condivisa con mail del 13 marzo 2024, nella quale lei scrive di essere ‘pienamente d’accordo alla rimozione’ della grande onda, chiedendo al Comune di provvedervi direttamente” scrive ancora il sindaco di Pollica.
In merito invece alla custodia del luogo in cui è stato ucciso Angelo Pisani sottolinea: “Tutti sappiamo che la signora Angelina, moglie di Angelo, da sempre si prende amorevolmente cura della lapide apposta sul luogo dell’omicidio e delle aree limitrofe. Per tale ragione la signora stessa ha rimosso una bandiera collocata in loco perché ormai usurata del tempo o almeno così mi è stato riferito. Sulla dedizione della signora nei confronti della memoria del marito credo non ci sia nulla da aggiungere: la sua vita parla per lei. Certo sarebbe bello se lei, dottor Vassallo, la chiamasse o l’andasse a trovare ogni tanto, sia perché la frequentazione di una cognata di tale spessore non potrebbe che farle bene, sia perché acquisirebbe informazioni più attendibili e saprebbe anche che Angela ha condiviso le iniziative ed i comportamenti con i quali ogni giorno la comunità di Pollica rende omaggio alla memoria di Angelo e cerca di continuarne l’opera tentando di attuare i suoi progetti e le sue idee“.
“Il mio più grande desiderio è scoprire l’assassino di Angelo e spero e credo che prima o poi gli inquirenti arriveranno alla verità – prosegue Pisani -. Ho un assoluto rispetto per la magistratura ed attendo, doverosamente, gli sviluppi delle indagini. In ogni occasione ho doverosamente riferito fatti circostanziati e le mie personali ipotesi a verbale alla magistratura e non notizie non veritiere come finanche è accaduto di fronte alla Commissione Antimafia. Solo chi apprezza il lavoro della magistratura sa bene quanto sia complesso arrivare dopo tutto questo tempo a concludere le indagini e non basta un comunicato stampa di una Fondazione privata per assicurare i colpevoli alla giustizia. Quando ho assunto la carica di Sindaco, per la quale sono stato eletto dalla comunità di Pollica, ho giurato di osservare lealmente la Costituzione italiana. Cerco, con tutte le mie forze e, ovviamente, con i miei limiti, di onorare il mio giuramento ogni giorno. Mi limito a invitarla a leggere tutta la Costituzione, incluso l’art. 9, che ha codificato la tutela del paesaggio e che meriterebbe maggior attenzione: troppi non esitano a violarlo per costruire senza titolo una più comoda residenza al mare“.
“Non le è consentito offendere la comunità di Pollica, la comunità mia e di Angelo, definendo i suoi cittadini talebani, né le è consentito dipingerla costantemente come terra di camorra – conclude -. Angelo era il ‘sindaco pescatore’ e i pescatori, si sa, sono persone di poche parole: in mezzo a una buriana, del resto, servono braccia, energia e coraggio, null’altro. Ecco, dinanzi all’inutile chiacchiericcio di questi giorni immagino che Angelo sorridendo amareggiato direbbe: ‘Quanto tempo sprecato; quanta misera vanità messa in piazza’. Per cosa poi? Un posto al sole?“.
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