Rinviati a giudizio due medici, uno in servizio presso il 118 e l’altra al Pronto Soccorso dell’ospedale di Battipaglia, accusati di negligenza per la morte di una paziente.
Si tratta di una donna di 54 anni che ha perso la vita la sera del 12 maggio del 2022, quando dopo essere giunta in ospedale ha dovuto subire un’attesa di ore prima di essere presa in carico, per poi perdere la vita poco dopo.
La donna era giunta in ospedale in ambulanza con la lama di un coltellino nell’addome e l’attesa di diverse ore in barella sarebbe stata fatale. Ai medici sono quindi contestate le accuse di cooperazione in responsabilità colposa per morte in ambito sanitario, poiché per “negligenza, imprudenza e imperizia, contribuivano a cagionare la morte della vittima”.
Il medico del 118, infatti, come si legge nel dispositivo di rinvio su “La Città” avrebbe “omesso di monitorare i parametri vitali e di supervisionare le condizioni cliniche in presenza di un quadro suggestivo di addome acuto, facendola sostare a bordo dell’ambulanza dalle 16:07 alle 20:55“.
La vicenda non è migliorata quando in ospedale non risultavano posti disponibili per cui la dottoressa del Pronto Soccorso avrebbe continuato a lasciare la donna in barella senza “disporre terapia medica o richiedere accertamenti o strumentali che avrebbero evidenziato il corpo estraneo e la perforazione intestinale con conseguente e tempestivo accesso in sala operatoria”.
All’esito dell’autopsia il medico legale aveva inoltre affermato che la donna avrebbe avuto un’alta probabilità di sopravvivere se fosse stata presa in carico nei giusti tempi.
I due medici, dunque, all’inizio del prossimo anno dovranno comparire davanti al giudice monocratico della Prima sezione penale del Tribunale di Salerno.