Va avanti il processo a carico di Maria Barbara Vacchiano e Damiano Noschese, accusati della morte di Marzia Capezzuti a Pontecagnano. Una nuova udienza si è tenuta ieri davanti ai giudici della Corte d’Assise di Salerno.
Ad essere ascoltati, come riporta “Il Mattino”, l’avvocato Stefania De Martino, addetta allo sportello antiviolenza, e un altro teste.
L’avvocato ha raccontato in aula che Marzia “non aveva un letto, era costretta a dormire e a mangiare a terra e, ogni volta in cui qualcuno si recava a casa, i Vacchiano la rinchiudevano in uno sgabuzzino. Tutti erano violenti con lei, soprattutto Barbara che le spegneva le sigarette sulla pelle e le urinava addosso. Marzia era costretta a bere pipì”.
L’avvocato De Martino è stata la prima a denunciare nel 2021 le inaudite violenze a cui Marzia era sottoposta. Di tali barbarie era stata informata da una sua cliente che conosceva bene la famiglia Vacchiano. “Avevo capito che Marzia era in pericolo – ha proseguito la professionista – e l’ho detto ai Carabinieri, ma erano diffidenti. La mia cliente mi chiamava e diceva che la situazione stava degenerando, che Marzia aveva provato a scappare, che non poteva farcela perché la massacravano di botte ed era fisicamente distrutta. Ho allertato più volte i Carabinieri e i servizi sociali”.
L’altro testimone presente in aula ha invece affermato di aver saputo delle torture a cui Marzia veniva sottoposta da una coppia che portava pacchi alimentari alla famiglia Vacchiano. Avrebbe inoltre invitato delle foto ai Carabinieri per testimoniare le sevizie subite dalla donna.
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