Dopo l’arresto di un 28enne originario di Ceraso, individuato dai Carabinieri della Stazione di Ascea come responsabile di un vasto incendio boschivo in località Vreccia e in località Terradura ad Ascea e Ceraso, è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“Dopo due anni di indagini è stato arrestato il piromane che nel 2017 ha incendiato, appiccando numerosi focolai, 200 ettari del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – commenta il ministro – Questo criminale ha distrutto un patrimonio boschivo che appartiene a tutta l’Italia. Complimenti alla tenacia degli investigatori dei Carabinieri di Vallo della Lucania”.
“Il Ministero si costituisce parte civile al processo penale che ci sarà e chiediamo al Parco di fare altrettanto – conclude – Il segnale deve essere chiaro a tutti: chi tocca un Parco tocca tutto il Paese”.
E’ bene ricordare che l’attività d’indagine era partita dal primo evento segnalato, avvenuto il 17 luglio del 2017, quando nel pomeriggio si erano propagate le fiamme nella macchia mediterranea per oltre 200 ettari di terreno. Da subito la presenza di più focolai aveva fatto intuire che non potesse trattarsi di fatti accidentali.
– Annamaria Lotierzo –
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