“Non faremo più parte della maggioranza di governo del Presidente Bardi. Ai cittadini lucani chiediamo scusa per non essere stati in grado di produrre quella giusta incisività per portare a compimento il programma elettorale del 2019”. Così hanno esordito i consiglieri regionali Massimo Zullino e Giovanni Vizziello spiegando che sono giunti a questa decisione “sofferta ma convinta” dopo “una sequela di umiliazioni”.
“A partire dalle numerose mozioni rimaste inevase – hanno spiegato – e per finire all’emendamento da noi proposto nel mese di agosto per il bonus gas alle imprese e ‘cassato’ senza discussione. L’ultimo Consiglio regionale, invece, approvando l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Braia e Polese che prevede aiuti alle imprese, ha sancito l’ingresso di Italia Viva in maggioranza”.
“Che si consacri allora la nuova maggioranza con Italia Viva – ha sottolineato Zullino -. Noi resteremo in Aula e saremo pronti a fare la nostra parte quando verranno portati all’attenzione del Consiglio regionale provvedimenti importanti per i cittadini lucani, come la legge sul bonus gas perché è giusto che non sia la comunità a pagare le conseguenze di una politica che si dimostra divisiva. Non abbiamo chiesto nulla e non chiederemo nulla per noi. In questi anni sono stati numerosi i passi indietro che abbiamo fatto per il conseguimento di obiettivi comuni. Siamo delusi dal comportamento del Presidente Bardi che doveva essere il padre nobile del centro destra. Abbiamo assistito, invece, alla spaccatura di tutti i partiti e alla perdita di autorevolezza del Consiglio regionale”.
Il consigliere Vizziello nell’affermare che “ci sarebbe bisogno di meno caserma e più politica” ha ricordato che si riscontra “un mancato rispetto della volontà popolare in quanto gli esponenti di governo Latronico e Galella e i rappresentanti istituzionali Busciolano e Perri non sono stati eletti dai cittadini lucani. Il vulnus principale – ha sottolineato ancora – sta nella gestione della sanità che vede l’apice della criticità nell’Azienda sanitaria di Matera. Si assiste a una continua emigrazione sanitaria, non solo dei pazienti ma anche dei medici e alla difficoltà di gestione dei concorsi. Il richiamo dei medici in pensione non risolve le problematiche anzi comporta una maggiore remunerazione delle prestazioni. Andrebbero invece implementati il personale medico e paramedico. Si ha una visione campanilistica e non d’insieme, un esempio sono gli 80 milioni di euro assegnati all’ospedale di Lagonegro. Manca una visione strategica. Il Governo del cambiamento avrebbe dovuto dare una sterzata, invece non ci sono più i presupposti per andare avanti”.
I due esponenti politici hanno concluso il loro intervento ripercorrendo le principali azioni del loro impegno in questi tre anni.
E’ intervenuta poi la consigliera regionale del Gruppo Misto Dina Sileo che ha definito la decisione dei consiglieri “legittima ma annunciata, come da prassi ormai consolidata, seguendo una narrazione tragicomica e offensiva dell’intelligenza dei cittadini. Zullino, che oggi si scusa con i cittadini per i presunti fallimenti dell’attuale maggioranza e al contempo si intesta meriti personali per alcuni risultati conseguiti, dovrebbe scusarsi anche per i mesi nei quali ha arbitrariamente deciso di congelare il suo ruolo di Presidente della quarta commissione pur continuando a percepire indennità di funzione. Zullino e Vizziello si ergono a paladini dei cittadini ma sono gli stessi che hanno inteso non votare provvedimenti importanti, ad esempio la legge sulle comunità energetiche, derogando al dovere di partecipare ai lavori consiliari per qualche titolo di giornale. Zullino e Vizziello che non ritengono Bardi all’altezza di governare sono gli stessi consiglieri che quando hanno avuto la concreta opportunità di sfiduciare il Presidente hanno preferito non presentarsi in aula. Eppure l’occasione era ghiotta per chi sostiene a gran voce di voler liberare i lucani. Il confronto, talvolta pure aspro, è un ingrediente fondamentale per la democrazia. Io stessa sono stata molto critica nei confronti del governo regionale in talune situazioni, ma bisogna distinguere la critica costruttiva che mira a sollecitare la risoluzione dei problemi da quella pretestuosa che invece mira ad alimentare uno show mediatico e null’altro. Infine – conclude Sileo -, ricordo al collega Zullino che il consenso elettorale non certifica la levatura. Né quella intellettuale né quella politica”.