Un lungo periodo di indagine, partito nel 2012, ha consentito questa mattina ai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno e della Compagnia di Sapri, con la collaborazione della Stazione di Camerota, di dare esecuzione a 12 misure cautelari e contestualmente a 19 perquisizioni domiciliari e personali emesse dal Tribunale di Vallo della Lucania nei confronti di persone tutte appartenenti all’Amministrazione Comunale di Camerota fino al 2017.
L’indagine, partita dall’accertamento dell’appropriazione da parte di alcuni funzionari pubblici del Comune di Camerota dei proventi derivanti dalla tassa per l’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche “Tosap“, ha evidenziato un “collaudato sistema criminoso”, come delineato dal Procuratore del Tribunale di Vallo della Lucania Antonio Ricci.
Dalle prove documentali e dalle intercettazioni è emerso un sistema basato su logiche affaristiche e clientelari messo in piedi per la spartizione illecita degli appalti a favore degli imprenditori “amici” e a discapito della trasparenza e buona amministrazione della macchina amministrativa.
È apparso dunque un sistema associativo che si sovrapponeva all’operato dell’autorità pubblica, utilizzandola per perseguire esclusivamente propri fini illeciti. La finalità di tali comportamenti, comuni a tutti gli appartenenti al sodalizio criminoso, era quello della conservazione del potere considerato “un affare per pochi“.
Attraverso questo sistema e il ricorso a terzi compiacenti era stata creata una vera e propria rete in grado di controllare la quasi totalità delle gare di appalto nel Comune di Camerota, pilotandole verso società con a capo imprenditori collegati direttamente agli amministratori da vincoli di amicizia, parentela o comuni interessi economici. In cambio all’assegnazione degli appalti, gli imprenditori fornivano agli Amministratori ingenti somme di denaro, assumevano personale indicatogli dagli Amministratori stessi, eseguivano gratuitamente lavori edili privati, fornivano pass gratuiti per parcheggi e ormeggi durante il periodo estivo.
A completare il quadro relativo alla cattiva gestione del Comune di Camerota, la Ragioneria di Stato ha evidenziato un sistematico ricorso alla falsificazione del bilancio comunale attraverso false attestazioni relative al rispetto del patto di Stabilità negli anni che vanno dal 2012 al 2015.
Tra i coinvolti, a vario tirolo, risulterebbero gli ex sindaci Antonio Romano e Antonio Troccoli, Fernando Cammarano, Rosario Abbate, l’attuale vicesindaco del Comune di Vallo Antonietta Coraggio, Ciro Troccoli, Michele Del Duca, Giancarlo Saggiomo, Lorenzo Calicchio, Mauro Esposito, Vincenzo Bovi e Vincenzo Del Duca. Per tre di loro si sono aperte le celle del carcere di Vallo della Lucania mentre per altri tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. Infine sei persone sono state interdette dai pubblici uffici e gli è stata vietata la dimora nel Comune di Camerota.
– Maria Emilia Cobucci –
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