Giudizio immediato per Nancy Liliano, la donna a bordo del suv che uccise i carabinieri Francesco Pastore e Francesco Ferraro a Campagna. Perse la vita a seguito del coinvolgimento nell’incidente anche l’anziano Cosimo Filantropia, dopo giorni di agonia.
L’accusa è di omicidio stradale senza aggravanti, ma con la colpa di non aver potuto gestire il suv a causa dell’alta velocità con cui Nancy procedeva lungo la strada che collega Eboli a Campagna.
La Procura di Salerno ha chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato che sarà celebrato davanti ad un giudice monocratico e non al collegio. Nel fascicolo a carico della donna non ci sono tracce di aggravanti per droga o alcol. Secondo la Procura sarebbe stata la “condotta colposa” di Liliano ad impedirle di evitare l’incidente. L’auto dei Carabinieri stava infatti svoltando a sinistra, una manovra consentita, però la donna non è riuscita a fermare la sua auto poiché procedeva ad una velocità tra i 128 e i 133 km/h.
La colpa che le viene contestata è per “negligenza, imperizia e imprudenza”, come riporta il quotidiano “Il Mattino”. Il processo prende il via a febbraio.
Undici le parti civili che si sono costituite: oltre ai familiari delle vittime, anche il carabinieri che si trovava alla guida della gazzella in quella tragica notte.
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