Il Nucleo di Polizia Tributaria di Potenza ha segnalato alla Corte dei Conti della Basilicata un danno erariale pari a circa 10,5 milioni di euro che scaturirebbe dall’anomalo utilizzo dei fondi del programma regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, che ha coinvolto 98 Comuni della provincia di Potenza per una spesa di oltre 26 milioni di euro dal 2011 al 2015.
Il programma aveva la finalità di alleviare le difficoltà socioeconomiche di nuclei familiari profondamente disagiati, prevedendo una misura passiva di erogazione del contributo e due distinte misure attive, legate alla inclusione lavorativa ed alla coesione sociale della platea dei beneficiari. Le indagini condotte in costante sinergia con la Procura Regionale della Corte dei Conti della Basilicata si sono basate su riscontri documentali, audizioni di soggetti interessati e confronti con il Dipartimento salute, sicurezza, solidarietà sociale, servizi alla persona e alla comunità – Ufficio promozione cittadinanza solidale ed economia sociale della Regione Basilicata e con i 97 Comuni destinatari e gestori dei contributi erogati.
Sono state prese in esame più di 1.000 posizioni di soggetti che avevano le caratteristiche per rientrare nel programma. L’attività investigativa ha messo in luce varie irregolarità poste in essere dagli Enti Locali nella gestione del programma. Per 82 dei 97 Comuni su cui sono stati effettuati gli accertamenti sono emerse grosse irregolarità. In 75 Comuni i beneficiari del progetto sono risultati essere inoperosi totalmente ovvero in periodi di sospensione del programma, anche se costantemente destinatari del beneficio economico, mentre per i restanti 7 Comuni si è registrata l’esternalizzazione di servizi a ditte e società esterne agli enti che avrebbero potuto essere svolti dai cittadini rientranti nel programma, che invece venivano retribuiti senza essere inseriti in attività lavorative.
Cento persone sono state segnalate alla Procura della Corte dei Conti come presunti responsabili.
– redazione –