20mila rappresentanti del mondo dell’agricoltura a Parma, città sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, per dire no all’immissione sui mercati europei di cibi ultraprocessati e ultraformulati.
Dalla Campania oltre 200 soci di Coldiretti, con il Direttore Enzo Tropiano e una delegazione di sindaci con gonfalone.
“Dopo aver raccolto un milione di firme per bloccare la circolazione di cibo sintetico in Italia, ora le multinazionali semplificano la strada” commenta Tropiano.
Coldiretti chiede all’Autorità di eseguire un’indagine preclinica sul cibo processato e di farsi da valutatore terzo “dato che le analisi cliniche vengono fatte dalle stesse aziende produttrici”.
La preoccupazione riguarda sia il settore che le persone che lo supportano. “Una volta immesso sul mercato questo cibo prodotto da biorecettori, l’agricoltura finisce. Inoltre non abbiamo alcuna certezza che non alteri il nostro organismo a lungo termine. E seppure gli alimenti non fossero nocivi bisogna specificare che quel latte non è prodotto da un animale ma in laboratorio”.
“Oggi abbiamo dato che un chiaro segnale alle istituzioni: l’agricoltura non molla. Non possiamo consentire che la nostra salute vada nelle mani delle multinazionali che producono cibo e farmaci” ha concluso.