Si è tenuta questa mattina nella sede del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano – Tanagro la conferenza stampa di presentazione del progetto di Dibattito Pubblico per i lavori di realizzazione della Diga di Casalbuono e della Diga di Montesano sulla Marcellana, finanziati per 2 milioni di euro. Presenti al tavolo dei lavori il presidente del Consorzio Beniamino Curcio, l’ingegnere Mariano Alliegro, Direttore dell’Ente di bonifica, l’ingegnere Gennaro Mosca, coordinatore del Dibattito Pubblico, l’ingegnere Macellaro e Tonino Cuomo, presidente dell’Ente Riserva Foce Sele-Tanagro.
Tra il pubblico i consiglieri del Direttivo del Consorzio e diversi amministratori comunali oltre ai componenti di un Comitato costituito di recente a Casalbuono per opporsi ai lavori.
“Abbiamo ottenuto 2 milioni di euro per realizzare un’opera più complessa di una diga, infatti il progetto fa riferimento alla regolazione dei flussi di piena del bacino del Tanagro – ha esordito il presidente Curcio -. Sono opere di accumulo, ma ce ne sono altre comunque di rilievo, riconosciute dal Ministero di rilevanza strategica nazionale. Se questa opera sarà realizzata sarà quella più importante per il territorio dopo l’autostrada e l’Alta Velocità . Trascineremo il Consorzio in una iniziativa complessa, che non passa inosservata: un’opera che scuote la quiete dell’opinione pubblica e dei territori che la riceveranno. Stimola attenzione a tutti i livelli. Ci cimentiamo con una iniziativa progettuale così difficile e spinosa da portare avanti perché abbiamo coraggio. Sarebbe stato molto più semplice fare un progetto di riqualificazione di aree verdi e mi avrebbero detto di essere bravo. Ma mi sono voluto cimentare con questa iniziativa perché guido un Ente che si occupa di acqua e difesa idraulica, chiamato alla sfida incombente dei cambiamenti climatici e che ha il dovere di conoscere le criticità della nostra realtà e scegliere di fare anche opere dirompenti che servono al territorio per superare quelle criticità . In Italia rincorriamo sempre le emergenze, ma di fronte ai cambiamenti climatici non possiamo avere questo approccio. Dobbiamo agire in prevenzione ed è per questo che progettiamo queste opere di accumulo“.
Dopo aver fatto un resoconto dei lavori effettuati dal Consorzio in 100 anni di vita Curcio ha sottolineato che “oggi stiamo messi meglio, ma non stiamo bene. Questo territorio è come un catino, non si riesce a smaltire tutta l’acqua, e i fenomeni alluvionali sono ora un problema serio, perché oggi il Tanagro rischia di esondare dopo una mezza giornata di pioggia intensa. Nonostante 100 anni di opere, abbiamo un disordine idraulico che non si può azzerare e oggi nel Vallo di Diano c’è la priorità di allontanare l’acqua quando piove. Ma non risolveremo mai gli allagamenti perché abbiamo una strozzatura a Polla e perché il territorio negli ultimi 60 anni ha subito una enorme trasformazione, con un consumo di suolo ampio e un aumento delle superfici impermeabilizzate. Il problema si attenua trattenendo l’acqua a monte per proteggere la valle“.
Un’opera strategica come una diga, oltre a mitigare i fenomeni alluvionali, può essere utilizzata per sviluppare economie legate alla valorizzazione ambientale, così come accaduto per la Diga dell’Alento, ad esempio. Ma anche la produzione di energia idroelettrica e la potabilità rientrano tra le potenzialità della realizzanda infrastruttura.
“Dobbiamo costruire con il territorio un confronto aperto in un clima sereno, che dia fiducia, senza creare angosce nei cittadini, portando avanti questa progettazione dialogando e non chiudendoci nella stanza” ha concluso Curcio.
È toccato all’ingegnere Mosca, coordinatore del Dibattito nominato dal Ministero, chiarire l’iter che interesserà il territorio dove verranno svolti espropri e lavori. Si tratta del primo in Italia che ha per argomento la realizzazione di una diga.
“Una progettazione del genere può creare spesso un conflitto con le comunità locali e per questo motivo il legislatore ha introdotto il Dibattito Pubblico, un procedimento di estrinsecazione del diritto alla partecipazione – ha spiegato Mosca -. Nella fase preliminare abbiamo individuato 79 possibili soggetti che sono stati informati per intervenire. A breve inizierà formalmente il Dibattito Pubblico, quando sul sito del Consorzio verrà pubblicata la relazione di progetto che spiega in sintesi cos’è l’opera. Chiunque può proporre osservazioni, critiche, considerazioni. È importante sentirsi liberi di intervenire quando si vuole, dicendo ciò che si vuole“.
Gli incontri sono in programma per il 22 marzo alle 10.00 (online), il 4 aprile alle 18.00 a Casalbuono e il 5 aprile alle 18.00 a Montesano, il 17 aprile alle 10.00 a Padula con le associazioni e gli Enti, il 6 maggio (online) per presentare il quaderno delle osservazioni e il 18 giugno (online) quando il proponente risponderà alle singole osservazioni. I portatori di interesse possono presentare osservazioni entro 60 giorni dal momento in cui si apre il Dibattito Pubblico con la pubblicazione della relazione di progetto sul sito del Consorzio.
“Sforziamoci tutti di dare un contributo affinché venga il meglio da questo territorio. Non so se l’opera si farà , ma è importante aver scelto di avviare un processo di confronto su tematiche così importanti” ha affermato in conclusione il Direttore Alliegro.