Nessun rinvio a giudizio per la morte di Rosaria Lobascio, la 22enne di Sala Consilina venuta a mancare l’8 giugno del 2018 all’ospedale “Curteri” di Mercato San Severino a seguito di un intervento di riduzione gastrica.
Questo quanto deciso dal Gip che ha ritenuto non ci siano le condizioni per rinviare a giudizio gli 11 sanitari indagati (9 dell’ospedale “Curteri” e 2 dell’ospedale di Polla) con l’accusa di reato, mossa all’epoca dei fatti dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, di omicidio colposo.
La giovane valdianese perse la vita in seguito ad alcune complicazioni sorte dopo l’intervento. Una settimana prima Rosaria si era sottoposta all’operazione che sembrava essere riuscita e da pochi giorni era ritornata a casa. Nella notte a causa di un’emorragia fu riportata in ospedale dove purtroppo non ci fu più niente da fare.
Amareggiato per la decisione del giudice il legale della famiglia Lobascio, l’avvocato Angelo Paladino.
“Non condivido la valutazione del Gip – dichiara ad Ondanews l’avvocato – e dunque procederemo in altra sede, in questi giorni insieme alla famiglia studieremo i passi da compiere. Rimane una brutta pagina di malasanità, perchè si tratta di una ragazza di soli 22 anni che è morta in seguito a due interventi chirurgici e non certo per la cattiva sorte. Rosaria è morta per insufficienze dal punto di vista sanitario, in una struttura inadeguata che in seguito è stata scenario di altre morti sospette. Rimane l’amarezza anche per le insufficienze della macchina giudiziaria. Siamo giunti a questo punto dopo ben 4 anni e un precedente rinvio dell’archiviazione“.
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