Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Potenza, Rosa Maria Verrastro, ha rinviato a giudizio il sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo, insieme a componenti dell’ex Giunta comunale, con l’accusa di abuso d’ufficio, nell’ambito di una indagine riguardante un appalto per l’affidamento della cava “La Pedicara”, ricadente nel territorio balvanese e di proprietà del Comune.
Insieme a Di Carlo sono stati rinviati a giudizio Francesco Pacella (attuale assessore), Domenico Teta (già vicesindaco, ora consigliere comunale di maggioranza) e Saverio Quagliata (ex assessore comunale). Per il gup Verrastro non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste per Angela Rosaria Stolfi, all’epoca segretario comunale. Quest’ultima difesa dall’avvocato Rosanna Faraone, che ha espresso la sua soddisfazione per come si è conclusa la vicenda.
Non luogo a procedere anche per Gerardo Setaro, all’epoca dei fatti Responsabile Unico del Procedimento. Per il giudice i fatti a lui contestati non costituiscono reato.
Tutto è nato nel 2003, con una delibera con cui il Comune rinnovava il contratto di fitto con una ditta. Poi un ricorso di una ditta e la sentenza del Tar Basilicata nel 2012, con l’obbligo di affidare la cava attraverso una procedura di evidenza pubblica. Da qui il rinnovo del Comune del contratto fino al dicembre del 2016 e le accuse, a vario titolo per gli interessati, di abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.
La prima udienza si terrà il 27 maggio prossimo al Tribunale di Potenza.
– redazione –