Domenica 16 marzo, nell’ambito della rassegna “Teatro in Sala” curata da “I Ragazzi di San Rocco” e sostenuta dalla Banca Monte Pruno, al Teatro Comunale “Mario Scarpetta” andrà in scena dalle 18.30 lo spettacolo di danza “La Mite” con Carlotta Maucioni e Martina Procacci.
La giovanissima danzatrice Maucioni è una figlia del Vallo di Diano. Infatti, nonostante oggi viva in Emilia-Romagna per seguire la sua passione, è cresciuta a Sala Consilina e proprio nella sua città porterà in scena il prossimo spettacolo che rientra nella XXVIII edizione della Rassegna nazionale di arti performative. In occasione dell’appuntamento del 16 marzo l’abbiamo intervistata per scoprire il suo mondo e i suoi sogni, scanditi da leggiadri passi di danza.
- Quando e da dove nasce la tua passione per la danza?
Non c’è un momento esatto in cui mi sono appassionata alla danza, mi è sempre scorsa nelle vene, nel sangue, in maniera talmente naturale che era scontato che prima o poi mi sarei iscritta in una scuola di danza. Deriva sicuramente da un ambiente familiare in cui essere circondati dalla musica e da strumenti musicali era la quotidianità, già all’interno del pancione di mia madre. Solo che nel mio caso si è presentata fin da subito l’esigenza non solo di ascoltarla o produrla quella musica, ma di fonderla con il corpo, far suonare quelle note attraverso l’utilizzo di ogni minima parte dei miei muscoli. Dunque con esattezza quando e da dove è nata questa mia passione per la danza io non lo so. So solo che è nata in me fin dai miei primi giorni di vita, come un fuoco interiore che illumina le giornate e aspetta di essere sprigionato.
- Qual è stato il percorso di studi che hai affrontato in questi anni e dove ti ha finora condotto?
Il mio percorso di studi ha avuto inizio a Sala Consilina presso l’ex scuola di danza “Dance Studio II”, ovvero l’attuale “LuDanse”, all’interno della quale ha avuto inizio il mio primo approccio con questa disciplina, studiando con vari insegnanti sia interni che esterni alla scuola, grazie ai quali ho avuto modo di approfondire numerosi stili di danza e comprendere quale fosse realmente la mia strada, che per l’appunto ad oggi mi ha portata ad essere una danzatrice di danza contemporanea. Nel mentre approfondivo i miei studi in giro per l’Italia partecipando a vari stage di danza nazionali. Nel 2017 è iniziato il mio percorso di studi presso il Liceo coreutico “Walter Gropius” di Potenza, all’interno del quale ho avuto modo di approfondire lo studio della danza da un punto di vista sia tecnico che teorico attraverso materie come Storia della danza, Storia della musica, Laboratorio coreografico nel caso degli studenti come me di indirizzo Contemporaneo. Negli stessi anni per migliorarmi a livello tecnico e approfondire ancora di più le mie conoscenze ho iniziato ad integrare le mie lezioni canoniche a liceo e nella mia scuola di danza storica con delle lezioni sia di gruppo che private nella scuola di danza “Giselle” di Potenza. Nell’estate del 2019 vinsi una borsa di studio con L.A DANCE ITALY, con cui ho avuto la possibilità di volare in America e studiare presso scuole come “Millennium Dance Complex”, “Movement Lifestyle”, “Edge Perfoming Arts Center”. Successivamente sono stata ammessa al corso di avviamento professionale “Dance Project” di Reggio Emilia, sotto la direzione artistica di Michele Merola ed Enrico Morelli. Per questo motivo da settembre del 2019, all’età di 15 anni, mi sono trasferita a Reggio Emilia, proseguendo i miei studi liceali presso il Liceo coreutico “Matilde Di Canossa” di Reggio Emilia. Infine nel 2022 ho iniziato il corso professionale/junior company “Agorà Coaching Project”, sempre a Reggio Emilia, sotto la direzione artistica di Michele Merola ed Enrico Morelli. Grazie ad Agorà non solo ho perfezionato le mie qualità e la mia tecnica, ma ho avuto modo di conoscere, di farmi conoscere e di collaborare con importantissimi coreografi internazionali e nazionali. Ad oggi il mio percorso di formazione è terminato: sono una danzatrice professionista, sono attualmente impegnata all’interno di vari progetti coreografici e attualmente sto cercando di muovere i primi passi anche come giovane coreografa.
- Chi è Carlotta mentre danza?
Mentre danzo vivo una completa catarsi, entro all’interno di un mondo a sè stante, l’adrenalina dà ossigeno ai muscoli passo dopo passo. Si raggiunge quello stato in cui non senti più la stanchezza dopo mesi di duro lavoro, la tensione, la fatica, sei solo con te stesso, il corpo diventa la tua macchina per scrivere, che digita parole mai dette, emozioni mai espresse, che solo in quell’attimo di magia escono al di fuori di te e si palesano al mondo. Quindi chi è Carlotta quando danza? È la vera Carlotta, vera nel senso più profondo del termine, il palco è il luogo in cui la primordialità del mio essere esce fuori ed i timori, paure, limiti, si annullano, lasciando spazio alla realtà che mi abita dentro.
- Il 16 marzo porterai il tuo spettacolo “La Mite” nella tua città di origine, Sala Consilina. Puoi svelarci qualcosa?
“La Mite” è una rappresentazione del romanzo “La Mite” di Fëdor Dostoevskij. In quanto tale segue una ricerca di movimento caratterizzata da un linguaggio molto intimo e introspettivo, rappresentato attraverso una storia d’amore tanto coinvolgente quanto struggente, come si dedurrà dalla composizione sia musicale che coreografica.
- Che consiglio daresti alle ragazzine che vorrebbero avvicinarsi al mondo della danza e che vivono in un territorio interno e distante dalle grandi città come il Vallo di Diano?
Mi sento di dire che la passione, quella con la P maiuscola, quel famoso fuoco descritto poc’anzi, ci permetterà di essere ciò che siamo destinati ad essere. Non c’è luogo, persona o momento che possa frenarci. Quindi vi spingo a credere sempre nelle vostre passioni e nei vostri sogni e lottare per essi. Anche perché ad oggi non c’è neanche più il bisogno di spostarsi tanto come ho fatto io da piccolina e come tanti altri miei colleghi, perché per chi è della zona e vuole avvicinarsi ad una realtà professionale stanno nascendo delle interessanti realtà a Napoli, Salerno, Caserta. Basta informarsi e iniziare a muovere i primi passi, con la consapevolezza che il mondo della danza e dell’arte è un mondo pieno di sacrifici, non sempre meritocratico, difficile mentalmente e fisicamente, si è sottoposti a stress fisici come dei veri e propri atleti ma anche a pressioni psicologiche importanti siccome il confronto con sè stessi e con gli altri è molto profondo e costante, riguardando appunto un linguaggio artistico oltre che l’aspetto agonistico. Molti sacrifici nel corso del tempo potranno sembrare vani, ci saranno molte porte chiuse e dei “NO” difficili da digerire prima che qualcosa arrivi, ma rifarei questa scelta nella mia vita altre mille volte, perché quel fuoco, quella passione, quella che mi illumina ogni singola giornata, mi ha spinta imperterrita ad andare avanti. Se sentiamo di aver qualcosa da dire, qualcosa da donare, emozioni da regalare, allora questa è la strada e prima o poi, in un modo o nell’altro, lo diverrà. Il mio augurio per le giovani aspiranti danzatrici del territorio è di avere tenacia, lasciarsi coinvolgere dalle emozioni e sensazioni della vita, credere in quel fuoco e lottare fino alla fine per far sì che esca fuori su un grande palco con persone che aspettano di emozionarsi grazie al nostro lavoro. E se mai dovesse non andare, sarà stata l’esperienza più bella della vostra vita, che vi ha donato la capacità di sentire il mondo e voi stessi in un modo totalmente unico e completo.