Il Cilento è noto nel mondo per la Dieta mediterranea, uno stile di alimentazione identificato dallo studioso Ancel Kyes una volta giunto a Pioppi. Qui lui stesso si è alimentato con pesce azzurro, legumi, cereali, ortaggi, olio extravergine d’oliva e vino locale.
Dallo stile alimentare dipendono molti fattori che contribuiscono a stare bene in salute e alla longevità. Per capire come la Dieta mediterranea abbia determinato una presenza notevole di centenari nel Cilento, ci siamo rivolti alla nutrizionista Marianna Rizzo, di Vallo della Lucania, che fa parte dello studio C.I.A.O. Dalle ricerche, infatti, è emerso come i centenari del Cilento abbiano un’aderenza alla Dieta mediterranea soddisfacente ed abbiano un buono stato di salute sia cardiovascolare che neurocognitivo.
- Proseguito nel 2020, il progetto ha portato 60 svedesi nel Cilento, dove per una settimana hanno mangiato piatti della Dieta Mediterranea preparati secondo la tradizione locale. Quali risultati sono emersi? Sono stati fatti studi di metabolomica?
Nel 2020 circa 60 svedesi, con età media di 69 anni, hanno visitato diversi paesi del Cilento, dalla costa all’entroterra: si è partiti da Acciaroli e Pioppi, nel comune di Pollica. Il viaggio verso i saperi e i sapori del Cilento è proseguito verso Cicerale, Cuccaro, San Severino di Centola, Palinuro, Ascea, Stella Cilento, San Mauro Cilento per poi ritornare ad Acciaroli. I partecipanti svedesi sono stati sottoposti a un intervento dietetico di 6 giorni di cui ho curato il menu. Nella scelta dei piatti ho cercato di attenermi alla stagionalità e alla biodiversità del territorio prediligendo la presenza della pasta fatta a mano come fusilli e cavatelli, di cacioricotta di capra, di ceci, di fagioli, di fichi, di pesce azzurro, con contorni di verdure ed erbe spontanee, il tutto condito con un buon olio extravergine di oliva accompagnato da un buon vino rosso locale. E’ stato effettuato uno studio di metabolomica, la scienza che studia i prodotti che risultano dalle reazioni chimiche che avvengono nei nostri corpi. I risultati sono stati soddisfacenti. Abbiamo evidenziato il potenziale di un intervento dietetico di Dieta mediterranea, a breve termine, nei profili dei metaboliti plasmatici con aumento in soli 6 giorni dei metaboliti associati ad una dieta sana dovuto all’assunzione di verdure, frutta, cereali e legumi. Mentre i metaboliti associati all’introito di carne rossa sono diminuiti. Ciò vuol dire che seguire una dieta ricca di fibre, proteine magre, grassi sani e antiossidanti può attivare i geni che promuovono il benessere. Scegliere alimenti freschi e non processati e combinare sapientemente i nutrienti può essere la chiave per una vita lunga e in salute. L’effetto antiossidante e neuroprotettivo della Dieta mediterranea si pone come un valido aiuto per contrastare il declino cognitivo di ogni età e ritardare l’evoluzione di malattie devastanti come, appunto, la demenza di Alzheimer.
- Dal punto di vista nutrizionale, oggi su cosa si concentra lo studio?
Oggi lo studio C.I.A.O. continua le ricerche sul segreto della longevità considerando la genetica e l’epigenitica. Io mi sto occupando di somministrare a domicilio un questionario alimentare per vedere il tipo di alimentazione che seguono i longevi del Cilento. Sto cercando di evidenziare la connessione tra i nutrienti e l’epigenetica, ovvero sto applicano la nutriepigentica alla longevità. La nutrizione, l’attività fisica e l’ambiente in cui viviamo sono fattori modificabili, rispetto ai geni, in grado di influenzare la salute. Con il nostro stile di vita possiamo regolare l’espressione genica modificando i meccanismi epigenetici che influiscono sulla fisiopatologia umana e sulla longevità. Ad oggi, la Dieta mediterranea tradizionale è considerata l’unico modello dietetico ricco di nutraceutici, legato a diminuzione di malattie croniche dovute all’età e ad un aumento dell’aspettativa di vita. Alcuni nutraceutici sono in grado di invertire le alterazioni epigenetiche e regolare attivamente l’espressione genica e molecolare. Epinutrienti, alimenti come olio extravergine di oliva, vino, legumi, cereali integrali e verdura a foglia verde ricca di folati hanno un ruolo significativo nella modulazione dell’espressione genica attraverso meccanismi epigenetici.
- Vivere e invecchiare in salute. In che condizione arrivano le donne e gli uomini del Cilento a 100 anni?
Anche nel Cilento la maggior parte dei longevi è caratterizzata da donne. Le caratteristiche fisiche da dati antropometrici determinano un fenotipo longilineo con individui di altezza moderatamente non elevata. Spesso vivono in campagna e durante le mie visite non di rado li ho trovati a coltivare il proprio orto. Restano attivi e parte integrante del nucleo familiare per molto tempo.
- Rispetto agli anni ’50 il tenore alimentare e le abitudini dei cilentani sono cambiate. Qual è la versione contemporanea della Dieta mediterranea?
La versione moderna della Dieta utilizza una percentuale maggiore di carne rossa, latticini e alimenti trasformati, caratterizzata da una riduzione di introito di legumi anche se il fattore comune rimane lo stesso: a base vegetale, pesce azzurro con olio extravergine di oliva. Vi è un progressivo allontanamento dal modello alimentare tradizionale della Dieta mediterranea da parte degli adulti, ma soprattutto dei giovani. Questo avviene soprattutto tra gli adolescenti, che saranno gli adulti del domani, tra i quali le abitudini alimentari sono considerevolmente cambiate a causa della globalizzazione e dell’occidentalizzazione. Ovviamente a cambiare non sono solo le abitudini ma anche gli alimenti stessi, la provenienza e il metodo di preparazione ma in alcuni paesi lo stile di vita mediterraneo è ancora riscontrabile.
- L’olio extravergine d’oliva è il simbolo del Mediterraneo. Nelle sue esperienze di ricerca ha constatato una differenza del suo uso tra il regime alimentare del Vallo di Diano e del Cilento?
L’olio extravergine di oliva resta il principe della Dieta mediterranea e delle tavole sia del Cilento che del Vallo di Diano. L’uso è lo stesso, spesso cambiano le colture delle piante ma i benefici restano gli stessi.
- Trova differenze tra il Cilento e l’altra zona blu d’Italia?
Le zone blu sono dei luoghi in cui si vive più a lungo e ci si mantiene maggiormente in salute. Sono Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Penisola di Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e la Sardegna per l’Italia. Gli abitanti delle zone blu arrivano a cento anni senza soffrire di malattie tipiche dell’età. Tutte queste persone, sebbene vivano in località sparse per il mondo e seguano diete e stili di vita apparentemente diversi, condividono alcune caratteristiche che potrebbero contribuire a garantire una vita più lunga e attiva. I longevi del Cilento come i sardi seguono una dieta frugale, povera di proteine animali a vantaggio del consumo di verdure e legumi, bevono vino rosso. L’alimentazione sarda prevede una buona dose di formaggio di pecora mentre nel Cilento troviamo spesso il cacioricotta di capra. In entrambi, i pasti sono accompagnati da generose quantità di pane integrale, fagioli, verdure, castagne, noci ed olio extravergine di oliva. Le caratteristiche dietetiche e di stile di vita del Cilento fanno pensare ad una nuova zona blu ma ulteriori studi andrebbero effettuati per stabilirlo.
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