Quattro giorni in visita ai “Sangiacomesi nel mondo”, residenti tra i confini della Germania, Svizzera ed Austria, nei pressi del Lago di Costanza.
Una visita organizzata nei minimi dettagli dove protagonista è stata la sindaca di Monte San Giacomo Angela D’Alto, accolta con grandissimo entusiasmo assieme ai componenti la Giunta esecutiva ed ai consiglieri che l’hanno accompagnata.
“Per me, come Sindaco, insieme alla Giunta e ai Consiglieri, è stato un onore essere ospiti dei nostri compaesani – ha riferito al suo ritorno la sindaca D’Alto – Nonostante il pochissimo tempo a disposizione, abbiamo visitato gli amici in Austria, a Schruns, dove siamo stati ricevuti in Municipio dal sindaco Jurgen Kuster che ci ha accolti con grande calore. In Svizzera, inoltre, abbiamo salutato gli amici del Boccia Club di Schmerikon e del Loftorante di Romanshorn.”
Uno dei momenti più significativi del viaggio ha avuto luogo presso la “Haus der Kirchlichen Dienste” di Friedrichshafen dove la sindaca D’Alto è stata accolta da ben 320 persone che hanno dato vita ad una serata di grandissima intensità.
Dopo l’introduzione del presidente Mario Castella e i saluti del Presidente del Comitato socioculturale “Sangiacomesi nel Mondo” Walter Nicodemo che ha presentato insieme al direttivo un nuovo progetto di censimento dei sangiacomesi, ha preso la parola anche il sindaco di Friedrichshafen che ha rivolto parole importanti e sentite nei confronti della comunità di Monte San Giacomo residente lì.
“E’ stato un momento di grande emozione – continua la sindaca – Noi abbiamo ricambiato manifestando la riconoscenza per l’amicizia che ormai da decenni lega le nostre comunità. È anche grazie alla presenza dei tanti sangiacomesi che Friedrichshafen è diventata un esempio di integrazione sociale e culturale. A tal proposito voglio ringraziare, a nome mio e dell’Amministrazione comunale, tutti i paesani che abbiamo incontrato nel Bodensee che ci hanno fatto sentire a casa. Grazie mille agli organizzatori della serata a Friedrichshafen e alle tantissime persone che anche da comuni e nazioni limitrofe ci hanno raggiunto e onorato con la loro presenza. Indossare la fascia tricolore in quel momento è stata una emozione che porterò sempre con me, tra i ricordi più belli, sul piano istituzionale ma anche e soprattutto su quello umano”.