Eros Otto si definisce un uomo “dalla corazza dura, ma dall’animo sempre pronto ad accogliere chi ama la sincerità e il rispetto. Un uomo che ama la vita in ogni suo folle e magico aspetto, che cerca di rendere sorridenti coloro che lo circondano. Una persona vera che ama le cose vere”.
- “Un sorriso in una lacrima” è il titolo del tuo libro. Quanto è difficile trovare “un sorriso in una lacrima”?
Direi che nel passato ho sofferto e trovare il sorriso in quella lacrima non è stato facile. Dietro una lacrima si possono nascondere segreti inconfessabili e trovare la giusta forza per liberarsi di questi, è la vittoria più grande.
- C’é stato un evento della tua vita che ti ha segnato particolarmente?
Sì, un’esperienza che mai nessuno vorrebbe avere. Il peggior dramma che un corpo indifeso, il corpo di un bambino, possa vivere. Ed uno dei peggiori ricordi che ci si possa portare dietro, nel tempo. In questo quaderno, condividendo tutta questa parte della mia vita, con voi, ho voluto lanciare a tutti un importante messaggio: non tacete. Non è mai tardi per liberarsi dalle proprie catene. Nel mio caso, posso ritenermi davvero fortunato: l’amore che ho trovato, dopo aver annaspato in un buio torpore causato dagli eventi vissuti, ha vinto sul mio passato, donandomi una nuova vita.
- Pensi che la scrittura possa svolgere in alcuni casi una funzione terapeutica?
Credo che possa aiutarti a liberare la mente. Ma non sempre è così. A volte, ripercorrere le tappe più dolorose della propria vita, può rivelarsi un viaggio carico di tormenti.
- A che età hai iniziato a scrivere?
In passato non ho mai avuto la voglia o il bisogno di scrivere. Tutto è nato con un diario. Anzi, un quaderno sul quale ho iniziato a riversare i miei pensieri, i miei ricordi e le mie sensazioni.
- “Io sono qui tra queste pagine” hai scritto, parlando del tuo libro. Chi è l’Eros che è in queste pagine?
Un adolescente alla ricerca di se stesso. L’uomo che sono oggi, si guarda indietro, riflesso su queste pagine.
Quanto è importante “raccontarsi” per capire se stessi?
Raccontarsi serve ad uscire, seppur con fatica, dal proprio “io”, a vedere tutto quel che ha toccato il mio passato con più nitidezza e più libertà di esprimermi. Quando si arriva alla fine del racconto di una parte della propria vita, si riesce persino ad essere obiettivi, selettivi e consapevoli del nero, del bianco e dei colori che l’hanno caratterizzata.
- Cosa hai capito di te stesso?
Che le varie esperienze della vita possono realmente cambiarti. Non importa quanto tempo ci voglia, basta saper cogliere l’opportunità giusta.
- Pensi che da un libro possa uscire “l’Eros” vero?
Eros è una persona vera. Io sono una persona vera.
- Chi è realmente Eros Otto?
Un ragazzo, semplice e in balia di ciò che gli accade, proprio come capita alla maggior parte degli adolescenti. Ma che imparerà, in futuro, a combattere per ciò che desidera.
- Cosa racconti nel tuo libro?
Le tematiche dell’amore e dell’amicizia non mancano. Ma direi che si possa andare anche oltre: non sta a me, ma a voi leggere tra le righe.
- E’ stato difficile trovare un editore?
Nel mio caso direi di no, ma non sempre, purtroppo, si ha la fortuna di trovare persone che credono negli esordienti.
- Quanto è importante per te essere siciliano?
Ho sempre amato la mia terra. È parte di me, come io di lei. I suoi profumi raccontano eventi felici e dolorosi della mia vita; ha un fascino particolare e mi rende orgoglioso di avermi accolto nel suo abbraccio. Sebbene si parli spesso male di questa regione, per motivi anche giusti, continuerò sempre ad amarla, sperando che gli uomini che la abitano riusciranno prima o poi a smettere di maltrattarla come hanno fatto fino ad oggi. E ad amarla come merita.
Senz’altro Eros è “una persona vera che ama le cose vere”, è anche una persona che ha sofferto molto e che vive con pudore questa sua sofferenza, narrandola nelle pagine del suo primo libro. E la sofferenza merita rispetto, perciò in questa pagina non compare la fotografia del volto di Eros, come lui cortesemente ha chiesto. Del resto non serve guardare in faccia chi ha vissuto eventi drammatici nella propria vita, soprattutto nella propria infanzia e adolescenza, perché basta ascoltare il suo dolore che nelle pagine di un libro diventa scrittura, segno nero su un foglio bianco, come nero è quell’urlo che sente chi è capace di ascoltare e di capire, senza voler giudicare.
– NOTE SULL’AUTORE –
Eros Otto ha ventisette anni. Vive e lavora a Catania. Ha pubblicato con la Casa Editrice Kimerik il suo primo libro “Un sorriso in una lacrima”.
– Paola Testaferrata –
