Continua il successo di “Strokes” e finalmente riusciamo a chiacchierare con Stefano Pitino, il vincitore del concorso “La svista: vota l’intervista” bandito da Onda News.
Tanti i voti ricevuti dai lettori, soprattutto dalle numerose lettrici, mentre l’autore di “Strokes” era impegnato come capo animatore in un villaggio turistico del Sud. E mentre recitava, cantava, ballava….vinceva.
- Cosa vuoi dire ai tanti lettori del tuo libro ed ai visitatori di Onda News che ti hanno votato?
Vorrei davvero ringraziare tutti di cuore e dire loro che ne sono orgoglioso. Significa che il messaggio del mio libro ha davvero raggiunto il cuore della gente.
- E’ stata una “sfida” molto sentita con Nicol Artdeux. Cosa pensi del suo Movimento “Armoniamoci”?
Mi sembra una cosa molto interessante e profonda, però non condivido in tutto il suo pensiero, tuttavia lo rispetto e le auguro tutto il bene, la fortuna e la felicità del mondo. E’ stata una gran bella sfida con lei.
- Stai avendo molto successo con il tuo libro “Strokes”. Molti commenti e giudizi sulle pagine di facebook sono espressi da donne che sono tutte entusiaste della storia narrata. E’ un ritorno al romanticismo o è l’effetto del tuo fascino “latino”?
Ammetto che il fatto che dicono che io sia un ragazzo “piacente” e che abbia moltissime fans donne influisca molto sul successo del mio libro, ma ciò avviene solo in un primo momento, superficialmente diciamo.
Poi i sentimenti e le emozioni che suscitano “Strokes” nel cuore delle donne, sono relativi solo ed esclusivamente al libro e non al mio aspetto fisico, che credo non abbia nulla a che vedere con il romanzo.
- Nella stesura del tuo primo romanzo, quanto è stato importante conoscere i “tempi” teatrali ed essere anche un regista di teatro?
“Strokes” è un testo innovativo che ha uno stile, una struttura ed un meccanismo appunto teatrale, dunque il mio lavoro nel suddetto campo del teatro è stato fondamentale ai fini della realizzazione di “Strokes”, anche per il suo ritmo serrato, travolgente, frenetico. Vorrei ricordare poi che il teatro è vita. L’ho sempre detto e sempre lo dirò. E “Strokes”, oltre ad essere un inno ai sogni e alla favola e magia del vero Amore, è soprattutto un inno alla Vita.
- Quando vedremo messo in scena “Strokes”?
Non appena finiranno le varie presentazioni nelle librerie “Feltrinelli”, in giro per l’Italia e le varie promozioni pubblicitarie dedicate a “Strokes”, allestiremo una rappresentazione teatrale di “Strokes” in grande stile a Milano. Sarà stupendo vederlo in scena, vedere i personaggi che si muovono, parlano, respirano… che vivono.
- Sei molto impegnato ad organizzare le presentazioni del romanzo, a recitare e a lavorare come capo animatore in un villaggio turistico. A cosa ti dedichi nel tempo libero, se ce l’hai?
Io amo il mio lavoro, quindi mi dedico ad esso anche nel mio poco tempo libero, in quanto vivo di spettacolo, letteratura e teatro e insegno le suddette materie tramite stages, corsi e seminari. Tuttavia il mio hobby preferito a cui comunque dedico ore è senz’altro il cinema.
Tempo fa cercavi la tua “principessa” da amare e coccolare. L’hai finalmente trovata? Perché è una scelta molto difficile? Come dev’essere la tua “principessa”?
Purtroppo no, non l’ho ancora trovata e credo che questa sia la prova matematica che il successo non significhi trovare in automatico l’Amore, quello vero. È un mondo difficile quello in cui viviamo e ultimamente molti valori purtroppo si sono persi, tanto che non so se esiste davvero la mia “principessa”.
Forse la “principessa” che cerco io, quella bella fuori e dentro, dolce, romantica, sensibile, intelligente, che abbia voglia di vivere una favola e condividere ogni cosa con me, e continuo a cercare giorno dopo giorno, esiste solo nei miei sogni, quelli più belli, ma spesso, come insegna “Strokes”, i sogni possono diventare realtà e la realtà può essere più bella di un sogno. Il mio sogno più grande? Avere una bimba, una piccola “principessina”, da crescere, amare e coccolare per tutta la vita.
- Tu cerchi una “principessa” perché, forse, ti senti un “re”?
Non esageriamo ora. Sono uno che ha molta fiducia in sé stesso, sono un po’ egocentrico e credo molto in quello che faccio, ma forse sarò un vero Re… quando l’Amore vero mi completerà. E non smetterò di crederci.
- Ed ora una domanda più seria: “l’Orologio” a pendolo che chiama dinanzi a sé e decide il momento della fine di una vita, ti fa paura?
Credo che a tutti faccia paura. L’Orologio rappresenta il “Nero”, il “Nulla”, che si impossessa di noi. Si può morire “fuori” e quello tocca a tutti prima o poi. Non si può sfuggire all’Orologio Nero quando arriva. Ma si può morire anche dentro, può morire la nostra anima.
- L’Amore vince sulla Morte?
Sì. Mai smettere di sognare, di credere, di sperare, di amare, di volare. Non c’è luce al mondo se c’è buio in se stessi. Quando smettiamo di fare ciò, il “Nulla”, il “Nero” atrofizza le nostre ali, penetra nelle nostre anime, nei nostri cuori “uccidendoci” sempre di più, proprio come l’Orologio a pendolo nero, la “Morte”, uccide i dodici ragazzi. Il Vero Amore è per sempre ed ha il potere di ridare all’Arcobaleno quei colori che ogni giorno la vita deruba, facendoci sprofondare nell’abisso. Mai rinunciare alla fantasia, al sogno, alla favola. Mai fermarsi. Nessuno può fermare chi ama davvero.
Stefano Pitino crede fermamente in ciò che fa, perché lo fa con passione, infatti è un artista poliedrico che non riesce a fermarsi neanche per sognare.
E mentre lavora, mentre scrive, mentre recita, sogna l’Amore con la A maiuscola, quell’amore che disperatamente cerca. Frugo nella sua bacheca su facebook e nella pagina delle sue “info” leggo il suo accorato appello:
“Cerco la principessa, il vero amore, il sogno, la favola, la magia. Cerco un amore alto come la cima dei monti innevati, profondo come l’abisso degli oceani, profumato come un petalo di rosa, delicato come una carezza sul viso, tenero come un abbraccio, romantico come un’alba che, innocente, sboccia dal mare. Caldo e vivo come un fuoco che brucia e fresco come una lacrima, morbido e soffice come il candore della neve, forte come un uragano, incantato come una favola, luminoso come una stella che brilla nella notte oscura, leggiadro come la rugiada, magico come la punta della bacchetta di una fata, senza catene… come la fantasia“.
Vuole molto Stefano Pitino. Mi viene il sospetto che sappia che è quasi impossibile incontrare un amore così perfetto, così completo; però vuole continuare a sognare. “Vorrei amare, sognare ancora, volare. Non smetto ancora di sperare, di crederci – scrive ancora Stefano Pitino – Ho tanto amore nel cuore da dare, ma non so a chi donarlo“.
Non sa a chi donarlo? Stefano lo dona ai suoi lettori, inavvertitamente, teneramente, tramite la sua scrittura. Ma lui non lo sa. Ed è giusto che sia così, perché la consapevolezza d’amare può rendere egoista l’Amore, mentre l’incoscienza lo rende più libero e più sincero.
– Paola Testaferrata –
