“L’immagine e il Tempo. Storia dell’evoluzione fotografica”, l’esposizione che a Sanza mette insieme vari prototipi di fotocamera e fotografie d’epoca, è giunta ieri alla conclusione.
Inaugurata il 3 agosto, la mostra è nata da una comunione di intenti tra Sabino Curcio, appassionato collezionista di Sanza e Antonio Laveglia, che ha messo a disposizione “A remessa”, il luogo che, utilizzato nel passato da suo padre come ricovero per animali e poi ristrutturato con eleganza, si è rivelato perfetto per ospitare il viaggio nel tempo attraverso le macchine fotografiche e le foto d’epoca.
La passione per l’arte e lo spirito di condivisione di elementi del passato portatori di significato e di simbolo del progresso ha spinto i due sanzesi ad adoperarsi per offrire ai residenti e non una proposta culturale insolita per il territorio.
Mettendo insieme solo alcuni dei pezzi dell’immensa e variegata collezione di Sabino Curcio, l’associazione Skenai con la curatela di Ornella Bonomo ha voluto suscitare nel pubblico emozioni legate al ricordo: in tanti hanno riconosciuto nelle foto dei primi del ‘900 volti noti, sindaci e personaggi illustri di cui avevano sentito parlare. E’ stata l’occasione anche per gli emigranti di ritrovarsi e riconoscere la propria identità culturale.
Dalle prime “macchine da campagna” del 1890 a quelle più utilizzate nel campo della comunicazione tra gli anni ’50 e ’60, l’esposizione ha suscitato la curiosità di molti che si trovavano per la prima volta di fronte a certi pezzi, come un negativo su lastra di argento.
“Sono molto felice di aver condiviso la mia passione con i visitatori che hanno partecipato alla mostra – commenta Curcio -. Ho avuto conferma che le occasioni culturali sono un momento di confronto importante; in tanti infatti mi hanno chiesto di proporre ulteriori approfondimenti tratti dalla mia collezione. Non mancherà occasione sicuramente!”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Laveglia che ha visto sotto i riflettori la sua “remessa”.