Gennaio rappresenta sempre un periodo di bilanci e funge da spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà nel corso dell’anno appena incominciato.
Nei giorni scorsi abbiamo reso noti i dati dei nati nel 2024 nel Vallo di Diano che si attestano a 414. Un numero stabile che non subisce particolari variazioni rispetto agli anni precedenti e che evidenzia anche un piccolo traguardo in un territorio contraddistinto spesso da emigrazione e invecchiamento demografico.
Un dato che sicuramente punta a riflettere anche sugli ospedali di riferimento per le nuove nascite del territorio: gran parte dei paesi del Vallo di Diano si sono affidati ai reparti di Ginecologia ed Ostetricia degli ospedali di Lagonegro e Polla, “porte” rispettive per l’area Sud e l’area Nord, e a quelli di Sapri e Vallo della Lucania. In alcuni casi si registrano nascite anche a Battipaglia e presso le Aziende Ospedaliere Universitarie di Salerno e Napoli. Minor numero invece nei grandi centri di Roma e del Nord Italia.
Una situazione che indubbiamente punta a riflettere, come ogni anno, sullo stato di salute dei Punti Nascita dei piccoli ospedali su cui aleggia l’ombra del Decreto Balduzzi. Per garantire la loro sopravvivenza i Punti Nascita devono avere almeno 500 parti all’anno.
Nel 2024 presso l’ospedale di Lagonegro si sono registrati 522 parti. All’ospedale di Polla si sono registrati 370 parti. Gli ospedali di Sapri e Vallo della Lucania, contattati dalla nostra redazione, hanno deciso di non fornire i dati.
Dunque, ancora una volta, nonostante numeri incoraggianti e buone performance, alcuni Punti Nascita del territorio potrebbero tornare nuovamente a rischiare la chiusura, se non interverrà la politica con una soluzione: la prima tra tutte potrebbe essere il ricorso ad una deroga.
Regione e Governo dovranno trovarsi a fronteggiare per evitare di lasciare alcuni territori delle aree interne senza il prezioso presidio e ad ascoltare chi da tempo chiede un intervento risolutivo.