La Segreteria Provinciale Fials Salerno, rappresentata dallo studio legale Pelella dell’avvocato Antonietta Pelella, ha presentato ricorso nei confronti dell’Asl Salerno ai sensi dell’art. 28 L. n. 300 del 20 maggio 1970 per la difesa dinanzi al Giudice del Lavoro delle proprie prerogative sindacali (condotta antisindacale).
Nello specifico con atto 27/04/2021 la Fials, nella persona dei rappresentanti provinciali, per effetto della costituzione dell’indennità art. 86 co.6 lett. C, ha richiesto l’immediato riconoscimento della stessa a tutti gli operatori afferenti al Reparto Covid del “Luigi Curto” di Polla. Il Direttore Sanitario il 30 novembre 2020 ha inviato una nota in cui riteneva necessario, attesa la specificità dell’area Covid e considerata l’emergenza, l’applicazione dell’indennità a tutto il personale arruolato nel reparto Medicina Covid. Ad oggi, nonostante la disposizione del Direttore, non si è proceduto a tale applicazione contrattualmente prevista.
“Noi come Fials – scrivono – rammentiamo che, ai sensi di quanto previsto all’art. 4 del presente CCNL Comparto Sanità 2016-2018, l’informazione è il presupposto fondamentale per consentire alla parte sindacale di procedere ad una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure stabilite, prima della loro definita adozione, così da poter esprimere osservazioni a proposito. Ai sensi e per effetto degli artt. 3 e segg. della Legge 241/90, si domanda riscontro entro 5 giorni dalla notifica della presente nota e di conoscere il nominativo del responsabile del procedimento”. La richiesta di informazioni fa riferimento ad una comunicazione del Direttore Sanitario di Polla nella quale veniva annunciata l’introduzione di alcuni istituti retributivi per far fronte all’emergenza Covid, tra cui l’applicazione dell’art. 86, punto 6 co. C. , dopo una riunione tenutasi con le organizzazioni sindacali.
La Delibera di Giunta regionale n. 427 del 3 agosto 2020 predisponeva le misure economiche incentivanti la reta sanitaria nel fronteggiare l’emergenza Covid e decideva di dare mandato alle Aziende Sanitarie della Campania “di procedere alla liquidazione delle premialità nel rispetto delle indicazioni e delle fasce di rischio per il periodo indicato nell’allegato A del presente provvedimento, già a decorrere da agosto 2020“.
“Nonostante i numerosi solleciti sia verbali che scritti – proseguono dalla Fials – l’Asl Salerno, ed in particolare il Direttore Sanitario del P.O. di Polla, non replicava in alcun modo. Pertanto l’Organizzazione Sindacale si vedeva costretta, suo malgrado, a rivolgersi allo Studio Legale Pelella per l’invio di un atto di messa in mora, significazione e diffida, che veniva notificato in data 3/5/2021 all’Asl Salerno, anche tale ultimo invito rimaneva totalmente privo di riscontro“.
La Fials rivendica il proprio diritto ad essere informata circa le determinazioni prese dall’Asl in merito alla disposizione dell’art. 86 co.6 lett. C. “Il silenzio serbato dolosamente in danno dell’O.S. Fials – dichiarano – ha perpetrato ai danni dell’opponente un comportamento discriminatorio, consistito nella negazione del diritto della O.S non solo di partecipare alle scelte datoriali per la determinazione delle indennità Covid, inquadrate, ai fini della cornice di spesa, all’interno dell’art.86 c. 6 lett. C., ma anche e soprattutto di esserne informata con riguardo all’estensione di dette erogazioni sotto il profilo soggettivo ed oggettivo, secondo il dettame dell’art. 9 del medesimo CCNL Sanità 2016/2018“.
La Fials si è così rivolta al Tribunale di Salerno sezione Lavoro per dare una risposta “ai tanti colleghi che per mesi hanno prestato servizio nella Medicina Covid di Polla senza ricevere l’indennità spettante e per i tanti che ad oggi non hanno percepito la premialità Covid così come indicato dalla Regione Campania“.