Aumentano i casi di contagio da Coronavirus in Italia, dove si contano anche due decessi, uno in Lombardia e uno in Veneto.
Contro i momenti di psicosi che si stanno verificando in alcune zone del Paese, l’invito rimane quello di utilizzare i canali ufficiali come il Ministro della Salute o i siti istituzionali che forniscono chiarimenti a ogni dubbio.
I comportamenti di buon senso da mettere in campo sono semplici ossia coprire la bocca e il naso se si starnutisce o tossisce, lavarsi spesso le mani, non sputare per terra, non lasciare in giro fazzoletti usati, pulire le superfici con prodotti a base di alcol e cloro.
In caso di sintomi di malattia respiratoria, meglio restare a casa e contattare il proprio medico di base che valuterà la situazione. Occorre poi ricordare che i prodotti “Made in China” e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il virus.
Resta alta l’attenzione ma, soprattutto, la paura di trovarsi a fronteggiare l’ormai temibile virus. Alta anche l’attenzione degli ospedali e del personale sanitario. Nello specifico, anche l’ospedale di Polla è pronto a fronteggiare probabili casi.
Ne abbiamo parlato con il Direttore sanitario, il dottore Luigi Mandia, che oltre a fornire delucidazioni ha tranquillizzato circa la pericolosità del virus.
- Dottore Mandia, come è preparato l’ospedale “Curto” in caso di un paziente che, intimorito da un possibile contagio, decide di recarsi al vostro Pronto Soccorso?
L’infezione da Coronavirus, in realtà, non porta null’altro che una sindrome simile alla comune influenza. Il problema è che bisogna distinguere una serie di situazioni e vedere se ci sono delle possibilità. Queste persone che hanno grosse probabilità vengono sottoposte ad un esame di primo impatto per vedere se è Coronavirus. In caso di positività dobbiamo portare il paziente all’ospedale “Cotugno” di Napoli, riferimento regionale.
- Come sono gestiti quei momenti dal personale sanitario?
Viene effettuata innanzitutto un’attenta anamnesi poi se ci sono le condizioni confermate dal quadro clinico, il paziente viene isolato e si procede all’esame. Esame che viene effettuato attraverso dei kit appositi distribuiti in tutti gli ospedali. In caso di positività si procede al trasferimento a Napoli. L’attenzione è davvero massima quindi questo terrore non è condivisibile.
- Pensa che la psicosi, quindi, stia prendendo il sopravvento?
Non esiste motivo per terrorizzare, è un virus nuovo cioè le persone non sono protette e quindi potrebbe esserci una pandemia. Questo significa che ognuno di noi non avendo anticorpi non sarebbe protetto. Però il problema è la capacità di diffusione del virus non una condizione di aggressività terribile. Va tenuto conto che anche per la normale influenza le complicanze ogni anno sono tante. Basta pensare alla meningite. Per il Coronavirus esiste un cordone sanitario notevole ed i sistemi di cura sono avanzati. Con l’Ebola, invece, si salva il 2,3% della popolazione, per esempio.
- Vuole rivolgere un appello?
Esiste un motivo di attenzione ma non di tensione, bisogna stare tranquilli. Si tratta di una sindrome influenzale e non di una patologia devastante.
– Claudia Monaco –
- Leggi anche:
22/02/2020 –Coronavirus. Il vademecum del Ministero della Salute: come proteggersi e cosa fare