Si decideranno il prossimo 18 novembre presso il Tribunale di Lagonegro le sorti giudiziarie, per quanto riguarda il primo grado, delle quattro maestre di Caselle in Pittari accusate di presunti maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione nei confronti di alcuni alunni della scuola elementare del piccolo paese dell’entroterra del Bussento. Ieri pomeriggio c’è stata la discussione delle difese. Lo scorso 20 settembre, nella sua requisitoria, il pubblico ministero Lerose ha chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione per tre insegnanti, Ines Stella (difesa dall’avvocato Cennamo), Rina Lovisi (difesa da Plaitano e Tedesco) e Rosetta Fiscina (difesa da Maldonato), e l’assoluzione per Anna Gerardina Torre (difesa dagli avvocati Arnone e Pellegrino). Tutti i legali delle imputate ne hanno chiesto l’assoluzione piena perché il fatto non sussiste.
I genitori che si sono costituiti parte civile sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Vallone e Giuseppe Cassese.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2014. L’inchiesta partì dalla denuncia presentata ai Carabinieri della Stazione di Sanza da parte di tre mamme, le quali lamentavano comportamenti violenti subiti dai figli ed uno stato di terrore generato in loro stessi.
Nel 2014 la chiusura del fascicolo da parte della Procura della Repubblica lagonegrese ed il rinvio a giudizio prima per Rina Lovisi e Rosa Fiscina e poi anche per Anna Gerardina Torre, verso la quale nel corso della prima udienza dibattimentale l’accusa venne corretta e riformulata in abuso dei mezzi di correzione, ed Ines Stella.
I primi a testimoniare furono due carabinieri che illustrarono i contenuti del materiale video raccolto durante le indagini, in particolare le immagini di una telecamera nascosta che, secondo l’accusa, dimostrerebbero l’abuso dei mezzi di correzione delle maestre nei confronti di alcuni scolari.
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