Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello ha presentato oggi la “Relazione annuale 2024” elaborata in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla vita detentiva.
“Quando parlo di sinergia mi riferisco a quella in atto con il Consiglio regionale – ha affermato in apertura Ciambriello – al quale va la mia gratitudine per la sensibilità alle problematiche di coloro che vivono in una condizione della privazione della libertà personale”.
Qual è la situazione, dunque, nelle carceri in Campania?
Partendo dal dato nazionale Ciambriello ha sottolineato l’aumento dei detenuti nel 2024 rispetto al 2023: infatti, i detenuti erano 60.166, a dicembre del 2024 ne sono stati registrati 61.000 e oggi il numero è salito a oltre 62.000. I posti disponibili sono 46.000 e il Governo “ha pensato di mettere a disposizione più posti attraverso i prefabbricati” ha ribadito il garante.
Una situazione simile di sovraffollamento non può far altro che aumentare le criticità che si manifestano. Alla fine del 2024 sono stati contati 244 decessi, di cui 90 suicidi. In Campania le morti registrate in carcere sono state 20, di cui 11 per suicidio.
A dicembre 2024 nei 15 istituti penitenziari della Campania si contavano 7.509 detenuti di cui 892 stranieri e 349 donne, a fronte di 5584 posti. “Abbiamo 2.000 ‘diversamente liberi’ in più” ha sottolineato Ciambriello. A Poggioreale l’indice di sovraffollamento è del 155,45%, seguono Benevento con 154,55%, Salerno con 154%, Sant’Angelo dei Lombardi con 146%, Ariano Irpino con 131% e Bellizzi Irpino con 116%.
Ci sono 374 detenuti che devono scontare una pena di 6 mesi, 440 da 6 mesi a 1 anno, 1117 da 1 anno a 2 anni e 875 sono i condannati da 2 a 3 anni. Le persone con condanna definitiva fino a 3 anni sono 479, 249 quelle con condanna definitiva fino a 2 anni, 66 le persone con condanna a 1 anno. Una condizione che evidenzia secondo Ciambriello la necessità di ricorrere a misure alternative per evitare il sovraffollamento e per ridurre anche i costi. Sono 83.000 le persone in Italia con una pena sospesa al di sotto dei 4 anni
Per quanto riguarda le età dei detenuti, al 30 giugno 2024 in carcere erano presenti 94 giovani dai 18 ai 21 anni, 308 persone dai 21 ai 24 anni, 594 detenuti dai 60 ai 69 anni e 143 le persone con più di 70 anni. Sono 695 i giovani dai 18 ai 29 anni che hanno commesso per la prima volta un reato.
Nel corso dell’anno passato sono stati sequestrati oggetti non ammessi (droga, cellulari e altro) 1.029 volte nelle camere per il pernottamento, 174 volte nelle sale colloqui. Registrate 4135 infrazioni disciplinari e negli istituti minorili la situazione non tende a migliorare con 428 eventi critici in 2 carceri (Nisida e Airola), tra cui 1 suicidio.
Prendendo in riferimento quest’ultimo dato, i numeri di suicidi sono aumentati sia a livello nazionale che regionale. In Italia nel 2023 il numero di suicidi è stato 68 e nel 2024 ben 90; in Campania 11 suicidi (nel 2023 se ne erano registrati solo 5) di cui 1 a Salerno. I tentativi di suicidio sono stati 214 lo scorso anno mentre nel 2023 156. Sono 629 le aggressioni nei confronti di altri detenuti, 1110 gli scioperi della fame, decrescono gli atti di autolesionismo (9 quelli tra i minori). 2758 è il numero di detenuti che lavorano.
In Campania sono presenti 892 detenuti stranieri di cui 41 donne. Tra i detenuti in Campania 1793 sono tossicodipendenti (2 sono i minorenni).
I minori sono in aumento, condizione che crea sovraffollamento. Nel 2023 erano 278 i minori a fronte dei 543 riscontrati a dicembre 2024: in Campania i ristretti sono 99. Ben 2699 sono i reati e delitti consumati da ragazzi che hanno dai 14 ai 17 anni, 38 i tentativi di omicidio, 6 gli omicidi consumati, 4 i tentati omicidi stradali, 283 le rapine, 171 i furti (nel 2023 erano solo 23), 68 i reati per uso di armi. Sono stati presi in carica dai servizi sociali minorili, tra Napoli e Salerno, 2005 ragazzi.
Il personale penitenziario in Campania in pianta organica è di 3706 agenti, ma effettivamente presenti ce ne sono 3.264. In aumento, infine, il numero di alcuni funzionari che lavorano all’interno degli istituti penitenziari.