“Con le concessioni Val d’Agri e Gorgoglione la Basilicata contribuisce per circa il 10% del fabbisogno petrolifero italiano e pertanto si ritiene che oltre alle suddette concessioni il resto del territorio lucano deve essere classificato come non idoneo”. La Giunta regionale conferma quanto già esplicitato con una delibera del 29 aprile scorso e, con un nuovo provvedimento approvato oggi nell’ambito della consultazione pubblica aperta dal Ministero dell’Ambiente per la procedura di VAS, formalizza le proprie osservazioni al Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI) chiedendo al Governo nazionale di classificare il resto del territorio lucano come “non idoneo” per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
Sono 11 le osservazioni presentate dalla Basilicata: riguardano, fra l’altro, l’indicazione di aggiungere fra i vincoli di esclusione anche “le aree con presenza di rocce naturali contenenti amianto”, di individuare un baffer di protezione di almeno 5 km per gli “invasi/dighe/laghi” da far rientrare nella stessa categoria dei “vincoli relativi di esclusione”, di aggiungere tra i “vincoli relativi di esclusione” le aree agricole servite dai grandi impianti irrigui alimentati dallo schema idrico Basento-Bradano e dallo schema idrico Ionico-Sinni, di individuare un baffer di protezione di almeno 5 km per le “Aree nei Bacini idro-minerari” da far rientrare nella stessa categoria dei “vincoli assoluti” e di riportare nel costruendo GIS Service Layer il Parco Naturale regionale del Vulture.
“Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto, che ha come unico obiettivo la difesa del nostro territorio e i diritti di tutti i lucani. Il nostro impegno ovviamente non è ancora finito e anzi ci aspettano sfide ancora più importanti e prenderemo decisioni sempre coerenti con quanto abbiamo promesso. La Basilicata merita sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, un binomio che guida tutte le decisioni e gli amministrativi nella Giunta regionale” sottolinea l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa.