Ieri mattina, presso la sala conferenze della Comunità Montana Vallo di Diano a Padula, si è tenuto un audit istituzionale con i vertici del Consorzio Sociale Vallo di Diano, Tanagro Alburni, il Consorzio di Bonifica del Vallo di Diano e del Tanagro e il GAL Vallo di Diano.
Al centro del confronto l’analisi territoriale finalizzata alla stesura da parte della Comunità Montana Vallo di Diano, del Piano Strategico della SNAI in Regione Campania. Molto partecipata l’iniziativa e condivisa la visione di sviluppo che rappresenta l’idea guida che l’Ente montano vuole promuovere a partire dai bisogni espressi dall’area e dai punti di forza già presenti, facendo leva su tutte le “forze vive” istituzionali, di cittadinanza e imprenditoriali, valorizzando le esperienze in corso e aprendosi all’apporto di competenze esterne. In tale contesto, negli ultimi 30 giorni ha incontrato oltre 80 portatori di interessi.
Sostenere lo sviluppo del territorio e l’economia dei borghi, anche mediante il sostegno alle imprese, specie quelle artigianali e commerciali, che caratterizzano l’identità dei territori: è questo l’ambito d’azione preminente. Accompagnato però da un programma di azioni volte a migliorare la qualità della vita delle aree interne, contrastando le condizioni di disagio e vulnerabilità sociale.
Al termine del serrato confronto tra il presidente dell’Ente montano, Vittorio Esposito, il presidente del Consorzio Sociale, Michele Di Candia, il presidente del Consorzio di Bonifica, Beniamino Curcio, e la presidente del GAL, Angela D’Alto, con grande responsabilità, si è condiviso l’obiettivo di intraprendere un percorso nuovo finalizzato all’innesco di possibili sinergie e complementarità che portino ad una pianificazione concreta e reale del futuro prossimo del comprensorio Vallo di Diano.
L’idea strategica si basa sul concetto di superamento dell’identità di singoli favorendo una nuova coscienza di identità collettiva che annulli le distanze ideologiche e campanilistiche ancora presenti nel territorio.
“L’incontro a Padula si è rivelato particolarmente utile – dichiara il Presidente del Consorzio di Bonifica Beniamino Curcio – perché sono emersi dati interessanti che non si riferiscono solo ad elementi negativi, come il calo demografico che sta investendo tutti i Comuni del Vallo, eccetto Atena Lucana, ma soprattutto agli aspetti positivi e di avanguardia come la costante crescita, in termini di unità produttive e di fatturato, dei vari settori dell’industria, artigianato, servizi e delle stesse aziende di trasformazione del comparto agroalimentare. Solo l’agricoltura denota negli ultimi tempi un leggero calo.
L’incontro è stato poi utile anche per il contributo che gli Enti sovracomunali presenti hanno apportato ai fini dell’audit in corso, propedeutico alla definizione della Strategia.
“Come Consorzio di Bonifica – aggiunge Curcio – abbiamo voluto sottolineare un elemento di particolare preoccupazione legato alla continua invasione delle aree urbanizzate nei comprensori agricoli della nostra piana. Fenomeno, questo, che accresce il rischio alluvionale, imponendo di riflesso risposte concrete ed urgenti in termini di opere strategiche, stante la necessità di mettere in sicurezza idraulica territori sempre più antropizzati e con forti limiti per lo smaltimento dei deflussi e delle piene alluvionali”.
Il Consorzio di Bonifica ha posto sul tavolo le proprie iniziative progettuali messe in campo negli ultimi tempi tra cui la diga di Montesano, i piccoli invasi di Casalbuono, Polla e San Rufo-Teggiano, ma anche i progetti sulle infrastrutture irrigue, sul fotovoltaico e sulla messa in sicurezza del Fiume Calore-Tanagro. “Tutte opere di straordinaria importanza che servono per rendere il nostro territorio e gli stessi sistemi agricoli più resilienti rispetto all’inasprimento degli eventi meteo estremi, in particolare siccità e piene alluvionali” afferma Curcio.
“L’agricoltura, nel suo insieme, assume valore strategico per il nostro territorio – afferma – non solo dal punto di vista produttivo e quindi economico ed occupazionale, ma anche per i riflessi sociali ed ambientali connessi con la diffusa presenza delle unità produttive. Un’agricoltura che si discosta molto da quella storica, legata in prevalenza alla presenza di piccoli e medi allevamenti e che nella maggior parte dei casi stenta a trovare la strada maestra per competere su un mercato sempre più aperto e sempre più globalizzato”.
Durante l’incontro è stata valutata l’opportunità di compiere uno studio ad hoc per accompagnare ed indirizzare le aziende agricole rispetto ai mutevoli scenari che si vengono a delineare soprattutto “in relazione alle incombenti sfide del mercato, dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale delle attività agricole e zootecniche. Uno studio che i tre Enti più aderenti al mondo agricolo (Comunità Montana, Gal e Consorzio di Bonifica) intendono sviluppare in sinergia. Da noi ci sono tutti i presupposti per consolidare un’agricoltura di qualità. I terreni agricoli, nonostante episodi di aggressione esterna circoscritti, non presentano problemi di inquinamento o di fertilità, disponiamo di acqua irrigua di qualità e i vari comprensori agricoli, a forte integrazione ambientale, denotano spiccata vocazionalità per produzioni di nicchia a marcata tipicità: carciofo bianco, peperoni, fagioli, olio di oliva”.