Le regioni del Sud Italia si confermano anche quest’anno mete preferite da mamma tartaruga. Il bilancio della stagione di nidificazione premia Calabria, Sicilia, Campania e Puglia.
Anche quest’anno le coste italiane hanno fatto registrare un alto numero di nidi di tartaruga Caretta caretta, la specie più diffusa nel Mediterraneo. L’ultimo aggiornamento (dati Tartapedia), risalente alla fine dello scorso mese di settembre, parla di 126 nidi rinvenuti dall’insieme delle associazioni in campo per la ricerca, il monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi sugli arenili italiani.
La campagna Tartawatchers di Legambiente, dopo il successo dello scorso anno, era stata riavviata all’inizio della stagione estiva con cui coincide l’avvio della stagione delle nidificazioni: più di 250 volontari hanno abbracciato la causa dedicando il loro tempo libero alla ricerca di tracce di mamma tartaruga sulla sabbia, a mettere in sicurezza i nidi individuati e a proteggerli fino alla schiusa dei tartarughini.
A tenere la testa della classifica è la Calabria dove sono stati scoperti e messi in sicurezza ben 39 nidi, a seguire la Sicilia con 35 nidi, la Campania con 25 siti di ovodeposizione registrati e infine la Puglia con 14.
L’aumento dei siti di ovodeposizione sulle spiagge, secondo numerosi studi, è legato anche ai cambiamenti climatici che portano le Caretta caretta a spostare il loro areale verso la zona del Mediterraneo occidentale. Ma l’alto numero di nidi rinvenuti e curati fino alla nascita dei tartarughini è soprattutto il frutto di ore di osservazione, ricerca e monitoraggio da parte degli oltre 250 Tartawatchers di Legambiente che, insieme alle altre associazioni, hanno presidiato le coste turnando di giorno e di notte per tenere sotto controllo i siti di nidificazione e metterli al riparo da tanti rischi. Le uova, infatti, possono essere preda di animali selvatici, delle mareggiate o possono essere danneggiate durante le operazioni di pulizia meccanica delle spiagge. Per questo i tartawatchers svolgono anche attività di informazione e sensibilizzazione coinvolgendo turisti, bagnanti e soprattutto i gestori dei lidi balneari.
“La buona notizia – dichiara Stefano Di Marco, Coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente e responsabile della campagna Tartawatchers – è che dal prossimo anno partirà un nuovo ambizioso progetto europeo finanziato grazie al Programma LIFE e che vedrà coinvolti 13 diversi partner di Italia, Spagna e Francia. Il progetto, denominato LIFE TURTLENEST e coordinato da Legambiente, si propone di proteggere adeguatamente le nuove aree di nidificazione della Caretta caretta nel Mediterraneo occidentale dove, a causa degli effetti del cambiamento climatico, il numero dei nidi sta sensibilmente aumentando e dove è necessario ridurre le minacce derivanti dalle attività antropiche in primis quelle legate al turismo”.