Si rinnova come ogni anno a Teggiano la festa del Patrocinio di San Cono e San Laverio. Le celebrazioni ricordano lo scampato pericolo dal violento terremoto che si verificò nel 1857.
Tra il 16 e il 17 dicembre di quell’anno il sisma colpì e distrusse varie località della Campania e della Basilicata causando numerose vittime e tanti danni.
Teggiano, per intercessione del Santo Protettore, fu l’unico paese in cui non si registrarono lutti.
Gli abitanti condussero la statua di San Cono in Largo Portello, dove oggi sorge l’obelisco, e resero grazie accendendo un grande falò, il noto “fumpanario”.
Ogni anno il 16 e 17 dicembre la popolazione ringrazia San Cono per la protezione salvifica da quel drammatico evento e questa mattina i Santi sono stati portati in processione lungo le vie del centro storico dopo la celebrazione della Santa Messa presieduta dal parroco don Angelo Fiasco.
Al termine, tutti riuniti ai piedi dell’obelisco, come da tradizione i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Sala Consilina sono saliti fino in cima per deporre ai piedi della statua il consueto omaggio floreale. Una scena toccante e che emoziona tutti i teggianesi, legati al Patrono da una fede indissolubile e tenace.
Presenti per l’occasione il Capo Distaccamento di Policastro Alessandro Morello, teggianese devoto a San Cono, e il Caposquadra Bruno Mangieri, gli agenti della Polizia Municipale con il Comandante Eliseo Innamorato, i Carabinieri della locale Stazione e tantissimi fedeli.