C’è un conflitto di competenze sull’inchiesta che riguarda il traffico di rifiuti tra l’Italia, e più precisamente un’azienda con sede a Polla, e la Tunisia. Nelle scorse settimane sono state emesse diverse misure cautelari su richiesta della Procura di Potenza, ma ieri il Tribunale del Riesame, su ricorso di alcuni degli indagati, ha dichiarato l’incompetenza del Gip del Tribunale lucano e la competenza del giudice presso il Tribunale di Salerno.
In passato in merito alla stessa indagine la Corte di Cassazione si pronunciò su chi tra la Dda salernitana e quella potentina dovesse occuparsi del fascicolo che fu preso in carico dal pm Montemurro della Procura di Potenza.
Uno degli imprenditori arrestati, come si legge su “La Città di Salerno”, ha presentato il ricorso contro l’ordinanza del Gip del 20 febbraio. Il Riesame, dopo aver confermato la misura, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura salernitana.
A febbraio furono emesse 11 misure cautelari a carico di intermediari, imprenditori, titolari di aziende di trattamento/recupero e società di intermediazione, funzionari pubblici operanti nel settore della gestione dei rifiuti indiziati per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, fittizia intestazione di beni, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva e frode nelle pubbliche forniture.
La vicenda prese origine da un contratto di un anno per la gestione di 120.000 tonnellate di rifiuti con codice nel catalogo europeo dei rifiuti CER (EER) 191212, asseritamente stipulato a Polla il 30 settembre 2019 tra il rappresentante della società tunisina “Soreplast S.u.a.r.l”, in qualità di impianto di ricezione, recupero e smaltimento del rifiuto nella città di Sousse e il rappresentante legale della società Sviluppo Risorse Ambientali S.r.l., in qualità di produttore del rifiuto nell’impianto di Polla.
Per alcuni dei coinvolti nelle scorse settimane c’è stato anche un affievolimento delle misure cautelari, ad esempio il funzionario della Regione si è visti revocati gli arresti domiciliari, mentre l’imprenditore dell’azienda di Polla è passato dal carcere ai domiciliari.
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