Ha avuto luogo questa mattina presso il Tribunale di Lagonegro l’udienza del processo Shamar.
Il procedimento riguarda il traffico illecito di rifiuti e lo stoccaggio di grandi quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi in un complesso industriale non attivo a Sant’Arsenio all’interno di cisterne e lo smaltimento di rifiuti presso aree di sponda della foce Sele-Tanagro. È stato anche accertato il trasporto del contenuto delle cisterne ad Atena Lucana e in un caso lo sversamento su terreni comunali.
Oggi davanti al giudice sono stati ascoltati alcuni testimoni delle liste presentate dagli imputati. In aula era presente un consulente della difesa di uno degli incriminati: si tratta di una biologa che ha sottolineato che non ci sarebbe stato un inquinamento profondo e non sarebbero state intaccate le falde acquifere. La difesa ha portato anche un altro teste che ha dichiarato di essere stato chiamato dall’imputato perché voleva disfarsi delle taniche depositate sul suo terreno.
Un ulteriore testimone ha parlato, invece, dei rapporti di amicizia tra altre due persone coinvolte nella vicenda giudiziaria. Dalle dichiarazioni rese i due presunti colpevoli avrebbero avuto anche rapporti lavorativi dagli anni ‘80 agli anni ‘90.
Come sottolineato dall’avvocato Camillo Celebrano l’udienza è stata rinviata all’11 aprile, giorno in cui si continuerà con l’esame dei testimoni.
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