Una nuova udienza del processo “Shamar” si è svolta questa mattina presso il Tribunale di Lagonegro.
Il procedimento penale riguarda il traffico illecito e lo stoccaggio di grandi quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi in un complesso industriale non attivo a Sant’Arsenio e lo smaltimento presso aree della foce Sele-Tanagro. Gli inquirenti hanno anche accertato il trasporto delle cisterne ad Atena Lucana e in un caso lo sversamento del contenuto sarebbe avvenuto su terreni comunali.
In aula, come sottolineato dall’avvocato di parte civile Camillo Celebrano, il Pubblico Ministero ha concluso la sua arringa chiedendo la condanna delle persone coinvolte nella vicenda giudiziaria.
In particolare per l’imputato principale sono stati chiesti 7 anni di reclusione mentre 6 anni per un’altra persona a lui collegata e per il proprietario dell’opificio industriale dove erano stati stoccati i rifiuti. 4 anni per due imprenditori, padre e figlio, e 2 anni per il proprietario del furgone che stava per effettuare il secondo viaggio e per il proprietario del fondo. Chiesta invece l’assoluzione per la fonte confidenziale. Oltre alla richiesta di condanna, per gli imputati scatta anche il pagamento di una multa.
Le parti civili per i comuni di Atena Lucana, Sant’Arsenio e Legambiente hanno dunque richiesto un risarcimento danni che verrà liquidato in separata sede.
L’udienza è stata rinviata al 5 dicembre con la discussione dei difensori di tre degli imputati.
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